Rassegna Stampa

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Rombo di tuono compie 74 anni: auguri al cavaliere del calcio sardo Gigi Riva

Fonte: web sardiniapost.it
7 novembre 2018

Rombo di tuono compie 74 anni: auguri al cavaliere del calcio sardo Gigi Riva


Un Cavaliere dei tempi antichi, un eroe bello e romantico di un calcio lontano, difficile da replicare. Luigi Riva da Leggiuno compie oggi 74 anni ed è ancora la punta più forte che l’Italia abbia mai avuto. Aveva lo sguardo nobile e l’animo colmo di coraggio, trasportava tutta la sua energia in un prorompente piede sinistro: un mito di una serie interminabile di gol rimasti nella storia, nemmeno leggermente scalfiti in quasi cinquant’anni di storia del futbol italiano.

«La mia è la storia di un uomo che tutto sommato è stato fortunato perché sognava di diventare bravo in un gioco che poi è diventato un lavoro. Però molte cose di questo genere le sacrificherei per correggere la mia infanzia» ha raccontato in una intervista. Gli ha sempre pesato quell’infanzia rubata, quell’affetto mancato. L’ha ritrovato in Sardegna in una terra dura e solitaria dove gli abitanti non attendono altro che donare se stessi al prossimo. Non fu solo lo scudetto a renderlo un Mito, ma anche la gentilezza e il rispetto dovuto ad una regione intera che non ha mai smesso di esprimergli i suoi sentimenti. Non esiste un prezzo al calore umano, ecco perché non ha mai lasciato l’isola per andarsene altrove.

Definirlo attaccante è riduttivo: Gigi Riva era l’attacco, il cannone ideale per sfondare le aree avversarie. Sapeva segnare da qualunque posizione con una audacia ed una potenza inimmaginabile. Ricorre ancora oggi il celebre coro “Gigi Riva, il cannoniere, che quando tira il rigore fa tremare il portiere“, ma ancor di più l’intuizione letteraria – prima che giornalistica – di Gianni Brera che lo ribattezzò Rombo di Tuono. Ha ridisegnato il linguaggio del centravanti, e lo ha fatto con una unicità inscalfibile. Nessuno sarà mai capace di tirare il pallone come lui, a 120 km/h. Nessuno è stato capace di avvicinarsi a quelle 35 reti in 42 partite, nemmeno ponendo quel record come obiettivo primario (come è capitato a Mario Balotelli nel 2013). Un primato che resiste ancora oggi e chissà per quanto tempo ancora.

Cagliari gli vuole dedicare una statua, e probabilmente il prossimo stadio. Il Museo del Grande Torino nel 2016 ha smesso i panni granata per omaggiarlo con una mostra inedita, nel 2017 a San Gavino Monreale è stata rivisitata la sua epopea con un sontuoso murale e il CONI gli ha tributato con piacere il “Collare d’Oro“. Ad Arzana quest’anno gli han riservato il “Porcino d’Oro” mentre l’attore Alessandro Lay ha riportato alla luce le sue gesta a teatro e raccontato il suo volto umano, umile e solitario. Rimane infatti la testimonianza di un poema, di una leggenda vive e pulsa forte nel cuore di migliaia di persone sparse in giro per il mondo, che tramandano la cronaca di una storia da incorniciare.

Simone Spada