Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La laguna piena di fango e acqua dolce: molluschi e pesci muoiono

Fonte: L'Unione Sarda
6 novembre 2018

SANTA GILLA.

La disperazione dei 250 pescatori: chiedono alla Regione di essere impiegati per le opere di bonifica La laguna piena di fango e acqua dolce: molluschi e pesci muoiono

Dell'esistenza del Mar Rosso si sapeva. Della laguna beige, a causa dell'enorme quantità di fango giunta con le piogge di domenica e quelle precedenti, sanno certamente alla Regione. A Santa Gilla, i 250 pescatori e le loro famiglie non riescono ad avere pace, e nemmeno pane: sostenersi col lavoro nella laguna è impossibile «perché ormai non c'è più nulla», sbotta Davide Orrù, portavoce di sette cooperative alle prese con una laguna che muore. Perché muore, asfissiato per la scarsa ossigenazione, ciò che dentro il compendio vive: «L'acqua è ormai quasi dolce», precisa il portavoce, «perché dai canali ne arriva troppa. Il maltempo, ma anche i mancati interventi, stanno creando una catastrofe che peggiora ad ogni pioggia».
Un video diffuso ieri dallo stesso Orrù sui social network mette in evidenza il fango che colora la laguna, e la disperazione di chi - da lì - dovrebbe trarre sostentamento per sé e la propria famiglia. «È necessario che sia dichiarato lo stato di calamità naturale», si accalora, «in modo che possiamo ricevere un indennizzo, fermo restando che quel che vorremmo davvero è poter lavorare. La Regione non ci ascolta, e noi continueremo a farci sentire». Lo faranno, per la precisione, domani mattina in via Roma, davanti al palazzo del Consiglio regionale, come già è accaduto di recente.
Ieri i pescatori hanno incontrato Massimo Zedda, che nella sua veste di sindaco metropolitano sta cercando di mediare tra Regione e cooperative. Il portavoce Orrù non è soddisfatto nemmeno di questo incontro: «Ci ha proposto l'intervento dei Servizi sociali, ma noi non vogliamo l'elemosina». Vorrebbero invece essere impiegati, magari come lavoratori socialmente utili, nella bonifica di una laguna sempre meno produttiva, soprattutto ora che il clima (quello vero e proprio: meteorologico) è cambiato e le piogge sono frequenti e violente. L'unica risposta possibile, cioè il fatto che per gli Lsu ci sono graduatorie che non possono essere modificate né saltate, non ha reso felici le cooperative dei pescatori.
La palla, ovviamente, è in mano alla Regione: per competenze e anche per capacità di spesa. «La settimana scorsa», racconta il portavoce, «siamo usciti con cinque imbarcazioni, ciascuna con due o tre pescatori a bordo. Ci sono tre canali: abbiamo tralasciato quelli che conducono a Elmas e a Villaspeciosa per imboccare il canale di Assemini e siamo arrivati all'estremità. Lì abbiamo provato a raschiare il fondo per controllare se c'erano mitili, ma non ne abbiamo trovato traccia».
Secondo i pescatori, è necessario ripristinare le vecchie opere che impedivano l'accesso, nella laguna di Santa Gilla, di quantità d'acqua dolce che l'habitat non può sopportare. «La recente apertura della diga del Cixerri, che si è resa necessaria per un troppo pieno», aggiunge il portavoce delle cooperative di pesca, «ha aggiunto danno a danno. Bocconi, arselle e ostriche sono per la gran parte morti, cefali, sogliole, merluzzi e anguille sono pochissimi. Se la Regione non ci utilizza per deviare i canali e fare le bonifiche, la laguna morirà. E noi con lei». (l. a.)