Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'assessore: «Potatura regolare». Il professore: «Scegliere specie autoctone» Cura milionaria per 14

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2018

COMUNE.

L'assessore: «Potatura regolare». Il professore: «Scegliere specie autoctone» Cura milionaria per 14 mila alberi Come prevenire gli incidenti provocati dai rami abbattuti dal vento

Soffia il vento e piovono rami. Il bilancio dei danni provocati dalle raffiche dei giorni scorsi, a voler considerare le situazioni più gravi, è di tre ficus abbattuti in via Regina Elena (due sono stati portati al vivaio di Corongiu e rinvasati), alcune jacarande precipitate sulle auto in sosta nel largo Carlo Felice e un grosso ramo caduto che in via Barone Rossi ha ferito un uomo.
Patrimonio milionario
«Poteva andare peggio», è la prima considerazione dell'assessore comunale al Verde Paolo Frau alla guida di un settore che ogni anno muove circa 4,5 milioni di euro per curare «un patrimonio enorme». Per evitare che le condizioni meteorologiche provochino incidenti serve una manutenzione costante. «Operiamo una regolare potatura e facciamo lavorare gli agronomi per monitorare lo stato di salute delle piante. Dobbiamo considerare che nel territorio comunale ci sono 14 mila alberi e un totale di 228 ettari di verde». La macchina va avanti grazie a un team di circa venti persone che studia cosa fare, quattro dipendenti comunali che lavorano nel vivaio di Corongiu dove vengono prodotti i nuovi arbusti e cento operai delle ditte d'appalto. «Operiamo su due fronti: i cento ettari di verde diffuso (aiuole, spartitraffico e siepi) ai quali vanno circa 3,5 milioni all'anno. Dall'altra parte ci sono i parchi e i giardini». La missione di Paolo Frau è tenere in salute il polmone della città. «Per anni non è esistito neppure il capitolo di spesa dedicato alla potatura che, invece, è una pratica importantissima».
L'esperto
D'accordo con la politica del Comune Gianluigi Bacchetta, docente dell'Università e direttore dell'Orto botanico. «Gli alberi, come ogni altro essere sulla Terra, hanno un ciclo di vita più o meno lungo. Quando si mettono a dimora le piante è necessario considerare questo aspetto insieme a molti altri». A incidere sulle condizioni di salute è la presenza dell'uomo. «Pensiamo ai ficus di piazza Matteotti: quando sono stati piantati la zona era del tutto diversa. Poi sono arrivati i palazzi, l'allargamento della strada, il marciapiede e la corsia per il tram. L'apparato radicale ne risente e la pianta si indebolisce».
Osservato speciale
«Davanti al palazzo dell'Enel c'è un ficus. Questo povero esemplare è costretto in un angolo tra via Roma e viale Regina Margherita e con un'edicola che gli è stata costruita accanto. È chiaro che le radici non possono svilupparsi e questo lo rende estremamente fragile».
Cosa scegliere
«In generale a dare problemi sono i pini, ma il Comune sta procedendo alla graduale sostituzione con piante più adatte». Quali specie privilegiare? «Meglio scegliere la flora autoctona e che sia di grande elasticità: sì a mirto, lentisco, corbezzolo. Anche le palme - come quelle di via Roma - resistono al vento. Ma è meglio lasciar perdere quelle delle Canarie, più esposte al punteruolo rosso», conclude Bacchetta.
Mariella Careddu