Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il riscaldamento globale si batte in città

Fonte: L'Unione Sarda
29 ottobre 2018

COMUNE. Ieri nell'Aula consiliare la premiazione dei progetti elaborati durante Climathon 2018

 

 

Le ricette: dall'eliminazione dell'asfalto dei parcheggi alla creazione di pozzi

 

 

No, il riscaldamento globale non è un problema lontano: i frequenti temporali estivi, le recenti alluvioni, i ripetuti allagamenti di Pirri, la donna uccisa dall'acqua ad Assemini dicono chiaramente che qualcosa è cambiata anche dalle nostre parti. E che occorre intervenire. Ed è proprio questo lo spirito di Climathon Cagliari 2018, 24 ore di incontri, laboratori, giochi ed eventi sull'adattamento ai cambiamenti climatici in facoltà di Architettura. Un'iniziativa, legata alla candidatura della città al titolo di Capitale europea della sostenibilità per il 2021, che si è conclusa ieri mattina nell'aula consiliare del Comune con la presentazione dei tre progetti scaturati dai laboratori e la proclamazione del vincitore.
La decisione
Alla fine, la giuria ha deciso di premiare il progetto “Fuori dai modi”: un successo che consentirà ai vincitori di partecipare, l'8 novembre a Rimini, all'evento dedicato al Climathon, organizzato da Climate-KIC Italy, nell'ambito di Ecomondo, la principale fiera della green e circular economy nell'area euro-mediterranea.
Calore in città
Ma la giuria, formata da quattro tecnici, Valeria Saiu, Andrea Vallebona, Luca Cocco e Salvatore Farci, ha apprezzato anche gli altri lavori, tutti legati alla realtà di Cagliari: il gruppo che ha partecipato al laboratorio “Cambiamento climatico e isole di calore urbano: impatti e misure di mitigazione”, coordinato da Giuseppe Desogus e formato da Emanuele Mura, Maurizio Mascia, Maria Giovanna Talana, Francesco Secci, Carla Carcangiu, Alessandra Carrucciu, Ivan Formica, Rachele Giorgio, Michele Francesco Meloni e Chiara Salaris, ha illustrato il progetto “FreezeCa”. Un'idea che suggerisce, oltre che, tra l'altro, suggerisce la sostituzione nei parcheggi dell'asfalto con terreno drenante, anche la realizzazione di una app.
I vecchi pozzi
Dal laboratorio “La gestione sostenibile dell'acqua: i paesaggi, la città e i cittadini” coordinato da Marco Cadinu cui hanno partecipato Pasquale Garau, Federica Romano, Omar Tocco e Mariano Pintus, è venuto fuori il progetto “Climatank”. Quasi l'uovo di Colombo in una città come Cagliari dove, storicamente, tante case erano dotate di pozzi. L'idea viene riproposta in chiave moderna: quei serbatoi servirebbero per far smaltire l'acqua nei periodi di forti piogge e, al tempo stesso, potrebbero servire per innaffiare i giardini (o anche, dopo l'opportuna potabilizzazione, per il consumo umano). Interventi relativamente costosi: in un condominio con venti appartamenti si spenderebbero poco più di novemila euro. «Questi progetti», ha spiegato Francesca Ghirra, assessora alla Pianificazione strategica e urbanistica, «potrebbero tornare utili anche alla Città metropolitana».
Marcello Cocco

 

I vincitori

«Auto solo
nei nodi
urbani»

Città camminabile
Ha le idee molto chiare il gruppo scaturito dal laboratorio “Uso sostenibile del suolo: vulnerabilità e resilienza”, coordinato da Ivan Blecic e formato da Serena Lisai, Pietro Nuti, Fausto Pani, Alessandro Marrocu e Paolo Scarpellani: il riscaldamento globale si combatte incentivando il trasporto pubblico e penalizzando l'uso dell'auto. In che modo? Individuando “nodi urbani” dove bloccare le auto in città e “nodi di quartiere” che vengono, invece, usati prevalentemente di notte. La creazione di questi nodi consentirebbe ai cittadini di muoversi a piedi o con i mezzi pubblici. E, al tempo stesso, occorre favorire la “camminabilità” unendo i diversi punti della città con percorsi verdi e orti urbani. (mar. co.)