IL DIRETTORE.
«I passeggeri del Ctm senza biglietto non hanno età, colore o religione. Sono solo persone prive di educazione civica e che non rispettano le regole». Parola di chi, la questione, la conosce: Roberto Murru, direttore generale del Ctm. Affermare che i viaggiatori senza biglietto o abbonamento siano prevalentemente migranti, non è “politicamente scorretto”: è falso. L'ha dimostrato una mattina al seguito dei controllori: la maggioranza dei passeggeri senza titolo di viaggio era sarda.
Dal 2016, quando è entrato in vigore il Sistema tariffario regionale, «gli abbonamenti ordinari e dunque non per studenti o over 65», spiega il direttore generale, «sono diventati impersonali: non abbiamo più dati sulla nazionalità dei nostri abbonati». A chi generalizza affermando che gli evasori siano soprattutto extracomunitari, Murru ricorda che «i Centri di prima accoglienza acquistano gli abbonamenti nei Ctm Point e nelle rivendite Ctm, e moltissime persone della comunità senegalese sono nostre abbonate da anni».
I verificatori del Ctm sono, da quasi due anni, agenti di polizia amministrativa: possono identificare gli evasori e i passeggeri devono mostrare loro il contenuto delle borse. Non possono fare una perquisizione, ma un'ispezione visiva sì e si deve collaborare. Mentire sulla propria identità è reato. (l. a.)