Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La piscina di via Abruzzi: un'attesa lunga sette anni

Fonte: L'Unione Sarda
12 ottobre 2018

Il Comitato: «I lavori sono fermi da troppo tempo, è una vergogna»

 

 

Per il gioiello bisogna ancora attendere. D'altra parte la piscina di via Abruzzi, o meglio, quel moderno impianto programmato non solo come sportivo ma come un vero e proprio centro di aggregazione sociale polifunzionale per il quartiere e l'area metropolitana, l'appellativo di «vergognosa incompiuta» se l'era aggiudicato già da tempo.
L'ATTESA Sette: tanti sono gli anni trascorsi dal giorno in cui il caseggiato che dovrà ospitare due piscine (una al chiuso, l'altra all'aperto) è stato completato e poi immediatamente abbandonato. Come il resto di quest'area racchiusa tra via Abruzzi, via Campeda e via Mandrolisai, nel popolare quartiere di San Michele, in queste ora diventato un immenso lago d'acqua e fango. Colpa, certo, delle piogge ma ancora di più delle infrastrutture urbanistiche che, secondo i residenti, mancano del tutto. «Per questo - spiegano i residenti del vico Abruzzi - basta un po' d'acqua e si allaga tutto. Compresi i nostri scantinati».
LA RIVISITAZIONE Il vecchio progetto nato durante la giunta Floris è stato poi rivisitato dall'esecutivo Zedda. Ripensato da ingegneri e architetti con l'intento di regalare a San Michele un grande punto di aggregazione per ragazzini ma anche famiglie. Un impianto per il nuoto e per l'attività fisiatrica, educativa, per il tempo libero e come impianto per i campi estivi rivolti ai ragazzini. E poi l'immancabile campo di calcetto.
IL FUTURO Dietro l'angolo, a detta del Comitato spontaneo interquartieri, non ci sarebbe alcuna soluzione rapida. Incompiuto è, incompiuto resterà questo sogno che un'associazione temporanea d'imprese sportive vorrebbe, dopo aver vinto l'appalto per la gestione, trasformare in un paradiso tra i palazzi grigi di San Michele. Patrizia Tramaloni, portavoce del Comitato, va giù duro: «Il Comune, proprietario dell'area e del futuro impianto, deve accelerare i tempi, mettere mano ai lavori per i sottoservizi che non possono certo essere predisposti dai vincitori dell'appalto. Si tratta di molti soldi, il Comune non può risolvere tutto con un contributo. Questa è un'ex zona alluvionale e va messa in sicurezza».
LE RICHIESTE Ora gli abitanti di San Michele sollecitano l'amministrazione municipale a superare l'impasse e mettere mano all'incompiuta per farla diventare un progetto reale. Il caseggiato-rudere che dovrà ospitare gli impianti sportivi, per via dei tanti anni d'abbandono, è terra di nessuno. I vandali hanno danneggiato ciò che era stato costruito, portato via infissi e metalli. Tutto intorno oggi c'è un immenso pantano, prima delle piogge zampettavano i topi.
A. Pi.