Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Castelfidardo, lavori a rilento

Fonte: L'Unione Sarda
11 ottobre 2018

Il Comitato di quartiere incontra l'assessora Marras e le commissioni consiliari competenti

 

Gli abitanti: «Viviamo in perenne emergenza tra voragini e topi» 

 

Ritardi, degrado. Immobilismo. È spuntata anche una piantina di pomodori camone, con tanto di frutti, negli scavi del cantiere senza fine di via Castelfidardo. I lavori di messa in sicurezza del rione rinchiuso tra via Is Mirrionis, piazza d'Armi e Tuvumannu (ad altissimo rischio smottamenti) sono cominciati nel 2015 con la riqualificazione di via Peschiera e via Marengo e sono stati consegnati nell'aprile del 2017, per poi proseguire con il secondo lotto da un milione e mezzo di euro in via Castelfidardo e via Pastrengo. Un intervento che, stando alla tabella di marcia, si sarebbe dovuto concludere a gennaio, ma a distanza di nove mesi la parola fine sembra solo un'illusione.
DIECI ANNI È per questo che i residenti, alle prese con disagi e paura sin dall'8 agosto 2008, quando una voragine inghiottì un'auto parcheggiata, hanno dissotterrato l'ascia di guerra e spedito una lettera di protesta contro i ritardi e i rischi al sindaco, agli assessori ai Lavori pubblici, alla Mobilità e all'Igiene del suolo e alle commissioni competenti.
I RESIDENTI «Il cantiere è in stato di abbandono, senza sufficienti coperture e protezioni degli scavi in via Castelfidardo dove si accumula l'acqua meteorica col conseguente rischio del dilavamento del sottosuolo», spiega Patrizia Tramaloni, portavoce del Comitato interquartieri, l'organismo che di fatto ha ereditato le istanze del Comitato spontaneo Piazza d'Armi e vie limitrofe. «L'impianto di copertura dei sottoservizi», dicono i residenti, «non è stato disarmato e il ristagno dell'acqua negli scavi favorisce la proliferazione dei topi, che ora entrano sin dentro le abitazioni».
I PROBLEMI Ieri mattina la pioggia battente ha invaso il cassone dei sottoservizi della strada. E anche in via Pastrengo, transennata da fine agosto, i disagi non mancano. «Non possiamo parcheggiare e siamo costretti a lasciare le auto distanti da casa», sottolinea il residente Ignazio Usai, «per non parlare dei contenitori dei rifiuti che dobbiamo sistemare oltre le transenne». Non è tutto, perché «capita che non vengano ritirati i mastelli perché nascosti dal cantiere», aggiunge Tramaloni.
POSTI AUTO I residenti aggiungono: «Non possiamo accedere ai nostri posti auto interni e neppure parcheggiare nelle vie limitrofe, neanche per scaricare la spesa. Qualcuno di noi, che ha familiari disabili, trova ulteriori difficoltà. I posteggi vengono spesso occupati da chi non vive qui, mentre le opere di messa in sicurezza del sottosuolo non sono state ancora avviate». Preoccupa inoltre il mancato monitoraggio. «Solo noi provvediamo a segnalare perdite d'acqua dai tubi della rete idrica e dagli impianti fognari interni alle abitazioni, a volte ostruiti dai lavori». Nel documento inviato alle assessore Luisanna Marras e Claudia Medda, il Comitato ricorda che «il manto stradale si è staccato più volte dal lato degli edifici lasciando presumere esista un movimento sotterraneo che pone a rischio la stabilità degli stessi edifici». Non c'è pace, insomma, nel quartiere. «Durante i lavori del primo lotto», spiega Patrizia Tramaloni, «eravamo riusciti a instaurare un rapporto di massima collaborazione con l'impresa, ma con quella che si è aggiudicata in subappalto i lavori di via Castelfidardo non ci riusciamo».
L'INCONTRO L'altro pomeriggio una delegazione ha incontrato poco prima del Consiglio comunale l'assessora Luisa Anna Marras e i presidenti delle commissioni Anna Puddu e Fabrizio Marcello. «I ritardi, così ci hanno spiegato, dipendono dal fatto che la rete del gas deve restare fuori dai cassoni degli altri sottoservizi», conclude Tramaloni: «Noi ci chiediamo perché questo sia emerso solo dopo l'apertura degli scavi».
Andrea Piras