Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Non si ratifica l’accordo? Il sindaco si dimetta»

Fonte: La Nuova Sardegna
7 aprile 2008

Nazionale


L’opposizione reagisce allo stop di Floris su S.Elia In pericolo investimenti per oltre 230 milioni di euro



Soru: «Fa prevalere i suoi interessi elettorali su quelli della città»



CAGLIARI. La posta in gioco sono 230 milioni di euro e anche molto di più: la rinascita di Cagliari. Perchè è questa la reale portata dell’accordo di programma firmato dal sindaco della città e dal presidente della Regione. Non c’è soltanto il famoso Betile, nell’accordo, vale a dire il museo dei sardi voluto da Soru e finanziato dalla Regione e dallo Stato in ogni sua parte. Non si tratta insomma di fare un regalo a Soru, ma di decidere se i cagliaritani si meritano i 18 ettari di terreni bellissimi e intonsi delle dismissioni militari con le risorse per utilizzarli, se si meritano un campus universitario che finirà per essere un’attrazione internazionale, se è arrivata l’ora di togliere la patente di ghetto a Sant’Elia portando la città dentro il quartiere e trasformando questo in un luogo dove vale la pena di vivere e di lavorare, se Villanova può emergere dall’umidità in cui sprofonda.Davvero il sindaco ritiene utile congelare tutto questo perché, un’altra istituzione e per altri motivi, ha deciso di far luce su alcuni passaggi burocratici gestiti all’interno del Comune? L’accordo di programma parla del porticciolo dei pescatori di Sant’Elia, non tocca in alcun modo la vicenda di Tuvixeddu, il contratto firmato Soru-Floris ripensa tutta la zona dello stadio, non quale sarà la sorte di Tuvixeddu. E poi, nel dettaglio: la reazione del sindaco «contro» l’accordo di programma è arrivata il giorno dopo l’avviso di garanzia a due dirigenti comunali per un’aggiunta al progetto (fioriere nella zona delle tombe) non autorizzata, rilevata un anno fa dagli ispettori del Corpo forestale e inserita nella segnalazione inviata in quel tempo alla procura della Repubblica. Che c’entra con l’oggi in generale e con il contratto per Sant’Elia, Betile ecc.? La reazione del sindaco, comunque, c’è stata. Così il presidente della giunta regionale Soru: «Il sindaco di Cagliari fa prevalere il proprio personale interesse elettorale su quello degli abitanti di Sant’Elia, degli studenti, delle imprese e dell’intera città. Il Corpo forestale ha eseguito dei controlli sui lavori di un’impresa privata sul colle di Tuvixeddu in base alle proprie autonome prerogative e facendo il proprio dovere per far rispettare le regole dopo diverse denunce e la segnalazione della commissione regionale del paesaggio sull’alterazione di questo prezioso sito archeologico. E’ come se i cittadini - spiega Soru - se la prendessero con il sindaco di Cagliari per le multe comminate dalla polizia municipale». «Il master plan su Sant’Elia e gli altri fondamentali interventi come Betile e il nuovo campus universitario di viale La Playa, previsti nell’accordo di programma da 180 milioni di euro per Cagliari, non appartengono a una classe politica, ma ai cittadini e occorre fare il possibile per sottrarli da tutte le strumentalizzazioni della campagna elettorale»: è la dichiarazione del consigliere regionale del Pd Chicco Porcu sul possibile blocco dell’accordo di programma per Cagliari annunciato dal sindaco Emilio Floris. «E’ necessario che ognuno faccia la propria parte affinchè questa grande opportunità per Sant’Elia e per Cagliari tutta non venga persa - sottolinea l’esponente del Pd - Questo intervento, infatti, porterebbe innegabili vantaggi sociali, economici e occupazionali. Legare lo stop ad altre vicende, quali quella di Tuvixeddu, o ad azioni di organi indipendenti come la magistratura è improprio. La concomitanza della campagna elettorale non agevola di certo la serenità della discussione. Per questo - conclude Porcu - ritengo che sarebbe opportuno affrontare l’argomento subito dopo le imminenti elezioni politiche, così da sottrarlo alla competizione politica che, inevitabilmente, crea distorsioni e fraintendimenti». Il capogruppo del Pd in consiglio comunale Marco Espa ragiona sul problema creato dal comportamento del sindaco che, però, non nasce dal nulla: la sua maggioranza in consiglio comunale chiamata alla ratifica ha contestato il documento «e così lui si è trovato in difficoltà, e si è aggrappato alla prima vicenda utile che gli consentisse di dire no a ciò che lui stesso aveva firmato». «L’accordo, però, deve essere tenuto fuori dal contrasto destra-sinistra: l’accordo avviene tra le istituzioni, non è il frutto della sinistra o della destra, il sindaco l’ha firmato perché è un’istituzione che ha il dovere di dare strumenti di sviluppo alla città, l’attività istituzionale è un bene maggiore rispetto alle divisioni politiche. Mi chiedo: davvero il sindaco non vuole il risanamento di Sant’Elia? Non credo. Faccio un appello alla moderazione per la quale Floris è giustamente conosciuto. Ma se dovesse prevalere l’irresponsabilità e il consiglio comunale non voterà per ratificare l’accordo, il sindaco si dovrà dimettere: perché l’accordo di programma è stato firmato da lui ed è la sua maggioranza che non l’ha ratificato». (a. s.)