Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Duemila multe: «Mai pagata una»

Fonte: L'Unione Sarda
27 luglio 2009

Il caso. La lunga battaglia di Geppino Bifulco, noto commerciante della Marina 

Da 50 anni braccio di ferro con il Comune per un parcheggio

«Trasferirò il negozio e aprirò un ristorante. Alla Marina il commercio è morto».
Nell'arco di 50 anni gli sono state inflitte più di 2 mila multe per divieto di sosta, ma lui non ne ha pagato neanche una. Il motivo? Ha sempre sostenuto che l'area in cui parcheggia gli appartiene. Protagonista della singolare vicenda è il settantunenne Geppino Bifulco, noto commerciante della Marina che da mezzo secolo vende tessuti in via Sardegna angolo via Barcellona.
All'altezza del suo negozio la strada è più larga di 5 metri e per terra si possono notare delle mattonelle diverse con su scritto “Proprietà privata.
IL CONTENZIOSO Nel corso degli anni il Comune ha ripetutamente messo in dubbio che quella striscia d'asfalto appartenesse alla famiglia Bifulco, ma al termine di un aspro contenzioso è stato costretto a riconoscere la proprietà privata. Ciò non ha tuttavia impedito che proseguisse una diatriba decennale tra i commercianti e la Polizia municipale di Cagliari. Accade, infatti, che quando i Bifulco parcheggiano davanti al negozio, i vigili multino le loro macchine e a fine serata i commercianti si ritrovino sistematicamente un verbale sul parabrezza.
IL COMANDANTE Com'è possibile? «Il Codice della strada vieta di parcheggiare in quel tratto di via Sardegna», spiega il comandante della Polizia municipale Mario Delogu. «Pertanto le multe sono legittime. Il fatto che si tratti di una proprietà privata non significa che vi si possa parcheggiare. Per non essere multati i Bifulco dovrebbero recintare la loro proprietà, in modo che la stessa risulti separata dal suolo pubblico, ma questo non è mai stato fatto». Sarà così, ma Geppino Bifulco non è affatto d'accordo. «Se avessi torto», dice, «sarei stato costretto a pagare. Invece più della metà delle multe sono state cancellate e per le altre è in corso un contenzioso». In altre parole il commerciante non solo si è sempre rifiutato di pagare, ma ha anche presentato un'infinità di ricorsi. «In metà dei casi l'ho spuntata io», rivela orgoglioso, «mentre per gli altri sono ancora in attesa di un responso».
LA GENESI La storia è molto lunga e risale all'immediato dopoguerra. «Era il 1950 quando mio padre acquistò l'area tra via Sardegna e via Barcellona», racconta Bifulco. «Ricordo che c'erano soltanto macerie perché l'edificio preesistente, attiguo ad un frequentatissimo lupanare, era crollato sotto i bombardamenti del 1943». Il Comune diede subito il permesso di edificare. «Tuttavia ci obbligò ad arretrare la costruzione di 5 metri perché il Piano regolatore dell'epoca prevedeva l'allargamento di via Sardegna».
«L'AREA È NOSTRA» Fu quindi realizzato un palazzo di 5 piani, interamente di proprietà dei Bifulco. «La striscia antistante è nostra dal lontano 1950», assicura il commerciante, «e ci sono i documenti a dimostrarlo. Non si capisce quindi perché non vi possiamo parcheggiare. Se il problema è solo la mancanza di recinzioni l'avremmo già risolto da anni. La verità è che il Comune ci ha autorizzato a chiudere lo spazio solo di recente, mentre la Sovrintendenza non ci ha ancora dato il suo via libera. Ne consegue che anche volendo, non potremmo recintare».
«ME NE VADO» In attesa che la seconda autorizzazione arrivi, Bifulco ha manifestato l'intenzione di lasciare il rione dopo 59 anni. «Il negozio chiuderà per riaprire altrove», annuncia. «La nostra sede storica diventerà un ristorante e a gestirlo sarà uno dei miei figli. Questo perché riteniamo che alla Marina il commercio stia morendo e che l'unica attività destinata ad avere successo sia la ristorazione».
PAOLO LOCHE

27/07/2009