Rassegna Stampa

Il Sardegna

I Comuni all'attacco «Più libertà o addio federalismo»

Fonte: Il Sardegna
24 luglio 2009

L'appello. Il presidente Chiamparino al Governo: «Ci restituisca autonomia impositiva in materia fiscale»

Ferrari (Ifel): «Non abbiamo alcun potere di decidere su tasse, aliquote e tariffe»

Paolo Anastasio paolo.anastasio@epolis.sm ¦

Restituire ai Comuni una capacità impositiva autonoma. La richiesta arriva da Sergio Chimaparino, presidente dell'Anci, a margine del rapporto annuale dell'Ifel sul quadro finanziario dei Comuni. Un rapporto che mette in evidenza l'andamento positivo dei conti comunali della pubblica amministrazione. Rispetto al peggioramento di 20 miliardi di euro del deficit della Pa fra il 2007 e il 2008, nello stesso periodo quello dei comuni si è ridotto di 1,2 miliardi. Nel quinquennio 2004-2008 i comuni hanno contribuito con 2,5 miliardi su un totale di 5,5 miliardi al risanamento delle casse statali. E ora chiedono mani libere al Governo, con un messaggio al ministro Calderoli: «La cosa paradossale - ha detto ieri Chiamparino - che emerge anche dal rapporto, è che siamo un paese che vuole fare il federalismo fiscale, ma siamo l'unico paese in Europa in cui i Comuni non hanno la minima autonomia impositiva». I Comuni, aggiunge Chiamparino, «Non hanno più una tassa autonoma - ha aggiunto Chiamparino - non hanno più il blocco delle aliquote e delle tariffe, hanno il taglio dei trasferimenti ed è chiaro che una situazione del genere non è a lungo sostenibile».
LE ALTRE RICHIESTE dei Comuni al governo centrale riguardano la sospensione delle sanzioni del patto di stabilità interno e l'introduzione di regole meno rigide per avvantaggiare i comuni virtuosi. Ma intanto il futuro è a tinte fosche. I Comuni nel 2009 dovranno ridurre la spesa complessiva del 6,4 per cento, secondo il segretario generale e il presidente dell'Ifel, Sergio Rughetti e Giuseppe Franco Ferrari. Nella manovra economica 2009-2011 il contributo a carico dei Comuni per il risanamento dei conti pubblici è di 1 miliardo e 340 milioni di euro per il 2009, 1 miliardo e 30 milioni per il 2010 e un miliardo e 775 milioni per il 2011; complessivamente perciò le amministrazioni comunali dovranno sborsare 4 miliardi e 145 milioni di euro. I Comuni per migliorare i propri saldi dovranno ridurre la spesa. In soldoni, tagliando su servizi sociali e rinnovi contrattuali. Con il blocco delle entrate e la riduzione dei trasferimenti i Comuni si trovano a dover decidere saldi equivalenti ad una riduzione del 6 per cento della spesa.