Rassegna Stampa

web Vistanet Cagliari

Mensa Caritas di viale Sant’Ignazio, quelle memorie del sottosuolo che in pochi vogliono ascoltare

Fonte: web Vistanet Cagliari
6 settembre 2018


Mensa Caritas di viale Sant’Ignazio, quelle memorie del sottosuolo che in pochi vogliono ascoltare
Una giornata alla mensa della Caritas di viale Sant'Ignazio a Cagliari, tra gli ultimi che lì cercano non solo un piatto da mangiare, ma anche la dignità perduta. Parlano i volontari che da anni tendono loro una mano.

  
 
Ci sono realtà che se non le vedi con i tuoi occhi, non puoi comprenderle a fondo. Realtà quasi invisibili alla società. Sono quelle degli emarginati, dei più poveri, di coloro che non hanno niente e nessuno. Alla mensa della Caritas di viale Sant’Ignazio, che opera da circa 18 anni nello stabile del Centro comunale di Solidarietà Giovanni Paolo II, gli “invisibili” si sentono a casa, in un luogo dove non si giudica ma si accoglie.  Mi è bastato visitarla un pomeriggio per comprendere certe tristi realtà; in qualsiasi momento c’è chi entra per un pasto o anche per stare in compagnia e non sentirsi solo.

La Caritas – organismo pastorale della Cei – ospita persone di ogni estrazione sociale, religione, nazionalità, condizione di vita: dai disoccupati ai divorziati, dai migranti a chi ha problemi di dipendenza da alcol e droga. La mensa distribuisce circa 500 pasti al giorno, colazione, pranzo e cena, con picchi fino a 1000 in periodi di maggiori difficoltà o emergenze; in ogni portata c’è un simbolo che indica se ci sono ingredienti a base di maiale o meno, perché sono tanti i musulmani che hanno accesso alla mensa. la sala ha una settantina di posti a sedere, ma le persone che ne usufruiscono sono centinaia; chi ha finito di mangiare si alza e lascia posto ad altri. La maggioranza sono italiani, ma c’è anche una forte presenza di stranieri (il picco è stato nel periodo degli sbarchi a Cagliari).

 

La solidarietà qui ha il volto dei volontari che dedicano parte del loro tempo ad aiutare il prossimo. Enrico Albiani e Gianfranco Campesi sono i coordinatori della mensa e fanno volontariato qui rispettivamente da 5 e 8 anni. «È un’esperienza che ti cambia la vita» dicono all’unisono. «Diamo del Tu a tutti, perché ognuno si deve sentire a proprio agio – dice Albiani – Chi viene qui si porta appresso i propri problemi, le proprie frustrazioni e anche le proprie arrabbiature». Ecco perché, ammette, «può capitare che ci sia qualcuno che crea scompiglio e nasce qualche rissa. Fare i volontari dunque non è sempre facile, ma tendere la mano a chi ha bisogno ti gratifica e ti fa andare avanti». La Caritas non è assistenzialismo, precisa Campesi: «Benché qualcuno anche tra coloro che vengono qui pensi che sia così, in realtà si sbaglia; diamo sì forme di assistenza e da mangiare, ma mettiamo le persone in condizione di provare a ricostruirsi una vita indipendente».

«Chi viene in mensa spesso ha anche delle qualifiche che gli permetterebbero di lavorare da subito, ma purtroppo non trovano chi li assuma», sottolinea Albiani. Il numero dei volontari spesso è insufficiente a servire tutti quelli che ne hanno necessità. Una delle cose che mi ha colpito maggiormente è stata vedere gli stessi bisognosi (italiani e stranieri) vestire i panni del volontario e dare da mangiare a quelli come loro. «Puntiamo molto sui giovani – sottolinea Campesi – Periodicamente andiamo nelle scuole e qualcuno si è dimostrato interessato ad avvicinarsi al mondo del volontariato».  Altri istituti che offrono servizio mensa Caritas sono Buon Pastore in via Bellini (dal lunedì al sabato), la mensa del Viandante a Quartu Sant’Elena presso le suore Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli (martedì, giovedì, sabato, domenica,a pranzo) , la mensa dell’Ordine di Malta presso la parrocchia San Carlo Borromeo, a Cagliari, aperta la domenica a pranzo, il Centro di Cottura sociale a Settimo San Pietro (tutti i giorni) e la mensa parrocchiale a Elmas (lunedì, martedì, giovedì e sabato, a pranzo).

Altri servizi erogati dalla Caritas sono lo sportello legale, la fraternità di strada, il centro per le emergenze cittadine rivolto ai senza dimora, la consegna di medicinali e prodotti per la prima infanzia, l’assistenza contro l’usura e il prestito della speranza. Quest’ultimo, promosso dalla Cei in accordo con l’Associazione bancaria italiana, garantisce due prestiti: il credito sociale alle famiglie e il microcredito all’impresa per avviare attività imprenditoriali o artigianali. «A Cagliari questo servizio è all’avanguardia di tutta Italia», ribadisce don Marco Lai, coordinatore della Caritas diocesana. Albiani e Campesi fanno anche rispettivamente servizio di volontariato presso il carcere e presso il centro di ascolto Caritas. «Non diamo soluzioni ai problemi delle persone che vivono certe situazioni, ma semplicemente un orecchio che ascolta, perché molto spesso chi si affida a noi vuole solo essere ascoltato», conclude Albiani.