Per la farmacia di via S. Maria Chiara una ditta veneziana ha realizzato una paratia
È il vero social network , una panchina in via Canalis dove un gruppo di persone chiacchiera amabilmente: l'argomento del giorno è il voto favorevole dato da Salvini al “Salva Benetton”. Possibile che non si parli dell'ennesimo temporale che ha trasformato le strade di Pirri in fiumi urbani? «La pioggia di questi giorni è niente rispetto a quello che abbiamo visto in passato», risponde uno degli anziani.
IL PASSATO Niente di nuovo, dunque. E non ci sono soluzioni all'orizzonte. «Questa situazione», racconta Fulvio Peara, «è nata intorno agli anni '60 quando si è cominciato a costruire indiscriminatamente nella zona intorno a piazza Italia: tutto questo cemento impedisce all'acqua di defluire verso Monserrato». Anche il nome di una strada testimonia il disastro che fu fatto in quegli sciagurati anni, via S'Arriu. Dove c'era un rio, ora c'è asfalto. Nella panchina è seduto anche Toni Kuster che, dopo aver citato un brano di “Perché non sono cristiano” di Russell, aggiunge: «Servirebbero canaloni per consentire all'acqua di defluire naturalmente. Qui arrivano tutte le precipitazioni che provengono da mezza Cagliari. E viene bloccata».
IL TEMPORALE Le piogge cadute nel periodo di Ferragosto non hanno fatto, tutto sommato, grossi danni. «Io», racconta Francesco Mazzuzzi della pizzeria Costa Smeralda, nella galleria di via Italia, «non ho avuto problemi. Ma ho la fortuna che la pendenza della strada tiene l'acqua lontana». Nessun danno neanche al bar Mariuccia. «Domenica», spiega Luciana Cossu, «non ci siamo accorti di niente. Qui, comunque, solo quando piove tanto entra l'acqua spostata dalle onde create dal passaggio dei bus».
L'ALLARME Gli ultimi acquazzoni non hanno creato problemi. Ma hanno ugualmente messo in allarme i residenti e gli operatori commerciali della zona, in particolare di quelli di via Santa Maria Chiara: non a caso, in ogni punto sono affissi i cartelli con l'avviso dell'ultima allerta, estesa sino alle 21 di oggi. «Uno degli abitanti della strada», racconta Alessandro Fasciolo, titolare dell'omonima farmacia, «ha creato la chat su WhatsApp “Allerta meteo”: appena accade qualcosa, veniamo avvertiti in tempo reale».
LE DIFESE Vietato distrarsi anche solo per un attimo. «Nel 2008», riprende, «la pressione del fiume fu tanto forte da distruggere una vetrina. La farmacia fu allagata, l'acqua arrivò sino a un metro d'altezza». Impossibile non adottare le contromisure. «Ci siamo rivolti a una ditta di Venezia che, visto il fenomeno dell'acqua alta, è specializzata proprio in questo settore: ci siamo fatti realizzare una sorta di paratia che sistemiamo davanti all'ingresso. E, ormai, la mettiamo sempre quando chiudiamo la farmacia».
I DANNI Anche perché la pioggia non fissa certo appuntamenti. «Domenica», interviene Corrado Sanna, titolare della copisteria di via Santa Maria Chiara, «mi sono preoccupato un po': ovviamente il negozio era chiuso e ho appreso proprio dal sito de L'Unione Sarda che la strada si stava trasformando in un fiumiciattolo. Fortunatamente questa volta è andata bene». Anche lui piazza ogni giorno la paratia davanti al negozio. «Nel 2002 l'acqua è arrivata all'interno della copisteria, a un metro e 30 d'altezza: praticamente ha distrutto tutto, ho avuto danni per 30-40 mila euro». Ma a qualcuno è andata peggio: Sanna mostra l'abitazione a fianco. «Questa casa fu acquistata da una donna nel 2008; qualche giorno dopo fu allagata dall'alluvione. La proprietaria non ci vive e non riesce a vendere. Si vede solo quando c'è una nuova alluvione per togliere l'acqua da casa».
Marcello Cocco