Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Troppa invidia nel centrodestra» I colleghi non lo riconoscono come leader e Massidda si sfoga

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2018

PALAZZO BACAREDDA.

Solo Mannino difende l'ex senatore di Forza Italia e il suo ruolo in Aula

«Troppa invidia nel centrodestra» I colleghi non lo riconoscono come leader e Massidda si sfoga 


«Confermo quello che ha detto Schirru: tra i banchi dell'opposizione ognuno è leader di se stesso». Il capogruppo di Fratelli d'Italia sottoscrive le parole del suo collega di Forza Italia Stefano Schirru che non riconosce a Piergiorgio Massidda i gradi da capitano. «Lui leader di tutti noi? No, non gli riconosciamo questo ruolo», rilancia l'altro consigliere azzurro Alessandro Balletto. Pierluigi Mannino, che è rimasto nel gruppo con Massidda ma nel frattempo è entrato in Fratelli d'Italia, difende il ruolo dell'ex senatore azzurro mentre per Alessandro Sorgia non è importante avere una figura carismatica che guidi l'opposizione. Torna sui tradimenti interni del 2016 anche Piergiorgio Massidda: «Invidia, con atteggiamenti da Tafazzi».
ALESSIO MEREU «Quando ci siamo insediati in Consiglio c'erano due esponenti di spicco come Vargiu e Massidda, per evitare incidenti diplomatici non abbiamo dato l'incarico a nessun altro, poi Vargiu si è dimesso ed è rimasto Massidda - spiega Alessio Mereu - poi ci siamo resi conto che per Piergiorgio, avendo fatto politica ad alti livelli, quello del consigliere comunale non era il ruolo che avrebbe voluto. Ma apprezziamo che sia rimasto in Aula».
ALESSANDRO BALLETTO «Piergiorgio è un caro ragazzo e si dà un gran da fare, ma non è il nostro leader nel modo più assoluto - chiarisce con fermezza l'esponente di Forza Italia Alessandro Balletto - oltretutto lui è partito con una lista civica e noi abbiamo mantenuto le individualità dei nostri partiti».
PIERLUIGI MANNINO «Non riesco a capire questa discussione sul leader dell'opposizione quando, in realtà, non mi sembra esista neanche un leader dell'attuale maggioranza - commenta Pierluigi Mannino, che ha cambiato partito ma è rimasto al fianco di Massidda per tenere in vita il gruppo consiliare - capisco che ognuno cerchi di ritagliarsi spazi in vista delle prossime elezioni regionali e acquisire visibilità e consensi». Mannino è l'unico a difendere il ruolo di Massidda. «È stato il candidato di una coalizione che è uscita sconfitta dalle urne, e sappiamo il perché, ma ora ricopre un ruolo fondamentale per cercare di amalgamare le diverse anime di un centrodestra alla ricerca di un'identità. Se essere riferimento significa essere un leader, allora lo è».
ALESSANDRO SORGIA «Non è mai stata presa in esame una figura che potesse rappresentare il centrodestra, non abbiamo bisogno di un capo carismatico», commenta Alessandro Sorgia che ha lasciato Forza Italia da anni ed è stato eletto con la civica Nessun Dorma al sostegno di Massidda. «Cerchiamo di trovare unità intenti e personalmente cerco di portare avanti istanze nel rispetto del mandato degli elettori: non penso che una figura carismatica sia fondamentale per le istanze della città».
PIERGIORGIO MASSIDDA Il candidato sindaco del centrodestra incassa, con esperienza, le parole di Stefano Schirru sulla leadership. «Ha detto bene, ci sono tante persone di valore in Consiglio comunale. Molti di loro si candideranno alle Regionali ed è giusto che abbiano il loro spazio. Io sono l'ultimo degli ultimi e non ho mai preteso di essere un leader - spiega Piergiorgio Massidda - rappresento la coalizione civica più grande d'Italia con quattordici liste». L'ex senatore azzurro assicura di non voler puntare sulle Regionali. «Non devo candidarmi a niente, sarò il primo ad ammazzarmi per gli altri - assicura - metto sempre la mia esperienza a disposizione. Anche degli invidiosi e ricordo le parole di mio nonno: In Sardegna ne ha ammazzato più l'invidia che la malaria ».
Marcello Zasso