Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zone umide, tutela e turismo

Fonte: L'Unione Sarda
14 agosto 2018

Paci: una ricchezza da valorizzare. Le associazioni: bisogna pensare alla gestione

 

 

Un piano da 20 milioni per salvare stagni, pinete e spiagge 

 

 

Tra gli stagni, le pinete, gli arenili e il mare, c'è un mondo ricchissimo da curare e valorizzare. Là dove vivono pesci, uccelli e piante di ogni tipo, servono interventi di tutela e di equilibrio tra natura, attività economiche e turismo. Così la Giunta regionale - in sintonia con i territori - ha disegnato un Piano per le zone umide da 20 milioni di euro: 14 milioni per i primi interventi approvati (12 milioni nell'ultima seduta dell'Esecutivo per Cagliari, Oristano e Sulcis, 2 milioni due mesi fa per la Gallura), mentre altri 6 saranno ripartiti a settembre, e andranno all'Ogliastra, all'Asinara e alla Nurra.
I FINANZIAMENTI Parliamo di risorse del Fondo di sviluppo e coesione del Patto per la Sardegna: su proposta dell'assessore Raffaele Paci, sono stati assegnati 6 milioni per la zona idrografica del Golfo di Oristano; 4 milioni sul Golfo di Cagliari e la costa da Capoterra a Teulada; 2 milioni per il Golfo di Palmas e “Mare Interno”. «Le zone umide sono una grande risorsa dell'Isola», dice Paci, «abbiamo messo a punto una politica complessiva per valorizzarle: la tutela ambientale è prioritaria, ma vogliamo anche potenziare le attività produttive, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e promuovere l'occupazione».
GLI INTERVENTI Nel Golfo di Oristano sono previsti tra gli altri interventi nei canali di collegamento tra lo Stagno di Santa Giusta e Pauli Maiori e Pauli Figu; la valorizzazione del compendio ittico di Santa Giusta; la ricostruzione delle peschiere Pontis, Pischeredda e Is Benas; un percorso naturalistico lungo il fiume Mare 'e Foghe e il collegamento con l'isolotto Cuccuru Is Arrius; il ripristino del porticciolo di Marceddì. Nel Golfo di Palmas, Sulcis: la valorizzazione delle “vie del sale”; piste ciclabili; le vie del vento, con la sistemazione delle aree per il turismo attivo “Stagno di Porto Botte” e “Punta Giunchera”. In Gallura i progetti riguardano Loiri Porto San Paolo (Porto Taverna), Budoni (spiaggia e pineta di Sant'Anna), Golfo Aranci, San Teodoro.
GLI AMBIENTALISTI «Si tratta in buona parte di interventi per la sistemazione di strutture della pesca (soprattutto nell'Oristanese), viabilità ciclabile, dragaggi», sottolinea l'ambientalista Stefano Deliperi. «Soldi sempre utili, ovviamente, che però andranno sprecati se non si assicurerà una corretta gestione quotidiana. Bisogna potenziare prima di tutto i controlli ambientali, altrimenti anche gli interventi migliori vanno in malora. Penso al progetto Gilia di Santa Gilla, finanziato tempo fa con 3 milioni di euro di fondi comunitari (Life Natura) e oggi nel disastro totale».
Cristina Cossu