Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il parco è ancora chiuso

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2018

GENNERUXI. La lottizzazione Magnolia (dieci ettari) non è stata completata

 

 

Senza collaudo: inutilizzati piscina, campi e giochi 

 

 

Il bello del quartiere non si vede. Oltre alle palazzine, c'è un parco di tre ettari, che costeggia l'asse mediano, con dentro una piscina, un punto ristoro, un'area giochi e quattro campi di calcio e calcetto. Tutto off limits, chiuso con lucchetti da anni. Gli abitanti se la sognano tutta questa roba, o tutt'al più si accontentano di guardarla dai balconi di via Tel Aviv, come fa la signora del terzo piano che da anni ci vorrebbe portare le sue due bambine in quel parco-giochi mai inaugurato. Un'area che rientra nei dieci ettari sui quali si sviluppa la lottizzazione Magnolia, a Genneruxi, stretta tra le vie Galvani e Cettigne da una parte e, dall'altra, via Mercalli. La piscina, i campetti, il ristorante resteranno chiusi a tutti, finché non ci sarà il collaudo, attualmente in corso dopo anni di attesa. «Ci siamo - assicura l'ingegnere che ha diretto i lavori della lottizzazione, Roberto Lauletta - seguirà l'immediata presa in carico dell'area da parte del Comune che, come prevede la convenzione, la ridarà all'impresa. Ritengo che ci vorranno ancora tra i 30 e i 60 giorni, dopodiché il parco sarà fruibile e valorizzerà il quartiere, privo di questo tipo di servizi».
GLI ABITANTI Uno scandalo per i residenti venuti ad abitare qui, in queste palazzine verdi e gialle, sotto l'asse mediano, servite dalla metro: pensavano di andare a vivere in un'oasi, dietro Molentargius, e invece dieci anni dopo sono ancora qui a combattere, come già hanno fatto per ottenere gli allacci per le utenze domestiche e per sanare di tasca propria irregolarità rimaste in sospeso. In via Madre Anna del Gesù (mancano le targhe delle vie ma il nome è scritto sul cartellino dei numeri civici) c'è un grande scavo, bloccato da un po' di tempo: è prevista la costruzione di un palazzo ma qui l'impresa non è la Magnolia che dà il nome alla lottizzazione, ma un'altra. Andando avanti si arriva in un'area incolta, dove c'è una cabina dell'Enel, all'incrocio con via Escrivà, dove restano in sospeso i lavori nelle villette. Sull'altro lato, in via Chiara Lubich, la strada che termina con i parcheggi, anche questi inutilizzati, è costeggiata da sterpaglie a rischio incendio e rifiuti. Degrado al posto del verde. Degrado al posto di quanto annunciato: una zona residenziale e un parco pubblico con servizi. Lo prevedeva la convenzione firmata nel 2006 tra Comune e proprietari dei terreni (immobiliare Magnolia ed eredi D'Aquila). «Sono passati 12 anni», ricorda Maurizio Porcelli che in passato, dai banchi del Consiglio, è più volte intervenuto per chiedere l'apertura degli impianti e ora ne riparla in veste di presidente del comitato di quartiere. «Mi auguro che entro l'anno la popolazione ne possa finalmente usufruire».
Carla Raggio