Si complica il passaggio alla Regione che vorrebbe realizzare uno studentato e un museo
Uffici e archivi di Prefettura, Tribunale e Questura nell'ex carcere
L'ex carcere di Buoncammino è diventato un grande condominio. Chiuso nel novembre 2014, lo storico edificio è stato preso di mira dalle varie amministrazioni dello Stato che hanno trasferito i loro archivi in quelle che un tempo erano le celle. Non solo, una parte degli uffici è utilizzata dall'Ufficio della prefettura per i richiedenti asilo. Per il resto solo chiacchiere e aperture estemporanee ora non più possibili visto il degrado dell'edificio, soprattutto dell'area detentiva. Il tempo a Buoncammino si è fermato in un fotogramma, tutto è rimasto come l'ultima notte prima del trasloco a Uta. Fogli matricola, disposizioni per i reclusi, turni per gli agenti, macchinari smontati, calcinacci, erbacce. Un paradiso per topi e piccioni, visto che le manutenzioni ordinarie prima eseguite dai detenuti sono state sospese.
Un destino reso ancora più amaro dal fatto che a Sassari, per l'ex penitenziario di San Sebastiano, sono stati stanziati circa 23 milioni di euro. Soldi che consentiranno il recupero dello stabile, la realizzazione del nuovo polo giudiziario e di un museo.
IL RISIKO Maurizio Veneziano dal 2016 è il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria. La sua posizione, e quella del ministero della Giustizia, è chiara: nessuna opposizione alla cessione di Buoncammino, anzi. Chiede in cambio un edificio in città dove poter ospitare i 40 dipendenti del suo ufficio. «Ho avuto diverse interlocuzioni con il Demanio regionale ma sino a oggi nessuna disponibilità. Abbiamo avuto un primo approccio per il palazzo di via XXVIII Febbraio che ospitava l'assessorato al Lavoro, anche se per noi era sufficiente solo una porzione». Poi lo stop. «La Regione inspiegabilmente ha interrotto la trattativa». Nel frattempo Buoncammino, come nel gioco del Risiko, è stato lentamente conquistato da altri enti statali in crisi di spazi. «A parte gli uffici della Prefettura e gli archivi del Tribunale di sorveglianza, presto verranno concessi nuovi ambienti anche alla Procura della Repubblica e alla Questura». Il tempo non è una variabile indipendente e, visto che solo il dieci per cento dello stabile è occupato, altre amministrazioni potrebbero reclamare nuovi spazi.
LA REGIONE Il destino di Buoncammino è nelle mani della Regione. «È in corso un tavolo di discussione con Comune, Sovrintendenza e Università», afferma Cristiano Erriu, assessore agli Enti locali, dal quale dipende il Demanio regionale. «Abbiamo ipotizzato uno studentato universitario e spazi museali. Entro l'estate partirà il bando per un consulente esterno: dovrà elaborare un progetto che metta in evidenza l'utilizzo e i costi di trasformazione». I tempi stringono, nel 2019 sono previste le elezioni regionali e l'arrivo del nuovo provveditore: le carte in tavola potrebbero cambiare. «La procedura amministrativa sarà breve. Il consulente avrà a disposizione due mesi per raggiungere l'obiettivo, entro l'anno saremo in grado di chiudere l'accordo». Dove trovare i soldi? «Prima di individuare le risorse occorre capire quanti soldi servono e per cosa utilizzarli. Il tipo di utilizzo ci consente di risalire alla fonte. Ad esempio, se ci sarà un utilizzo universitario troveremo i soldi all'interno di certi capitoli di spesa, se ci sarà un utilizzo museale in altri».
IL COMUNE Il sindaco Massimo Zedda ha le idee chiare: «Attraverso il recupero della struttura, senza escludere il coinvolgimento di privati, potrebbero aprirsi lì spazi dedicati agli studenti, che in città non bastano mai, alla cultura e alla socialità per fare in modo che soprattutto nel periodo estivo cagliaritani e turisti possano avere alternative ai quartieri storici. Tutto senza dimenticare cosa è stato quel luogo, ecco perché sarebbe importante anche la presenza di un'area museale».
Andrea Artizzu