Urbanistica, via libera al bonus per gli alberghi
Sì della commissione alla possibilità di ampliamenti entro i 300 metri dal mare Ma potranno essere realizzati solo Spa e centri congressi, non nuove camere
CAGLIARI. Il giro di boa, quello più complicato, c’è stato. La commissione del Consiglio regionale ha approvato, con i soli voti del centrosinistra, il centrodestra s’è astenuto, l’articolo della Legge urbanistica che assegna il bonus del 25 per cento agli alberghi e anche a quelli nei 300 metri dal mare. Però, nella stessa aula, si sarebbe consumato anche un mezzo giallo intorno a un altro articolo. È quello sui «grandi progetti ecosostenibili di grande interesse sociale ed economico». Nonostante si sappia da tempo che era destinato a essere stralciato e cassato, era questo l’accordo raggiunto dal centrosinistra, Pierfranco Zanchetta dell’Upc e Giuseppe Meloni, Pd, avrebbero chiesto e ottenuto un ulteriore approfondimento prima della cancellazione definitiva. Approfondimento che ci sarà nella prossima riunione della commissione, convocata domani e che durerà fino a tarda sera. Perché, come ribadito dal presidente Antonio Solinas del Pd, «abbiamo preso l’impegno di licenziare la legge prima delle ferie estive e lo manterremo». Se così fosse, la nuova Legge sarà uno dei primi punti all’ordine del giorno dell’Aula alla ripresa di lavori, a settembre.
Bonus. L’ultima stesura conosciuta è stata confermata dalla commissione. Nel dettaglio, gli alberghi, compresi quelli nei 300 metri dal mare, avranno a disposizione un bonus del 25 per cento, calcolato sulle volumetrie iniziali della struttura, per «migliorare i servizi e ampliare i metri quadri delle stanze» ma non potranno aumentare i posti letto. Come si sapeva da tempo, il bonus però avrà un bel po’ di limitazioni. Una su tutte: l’ampliamento non potrà superare comunque i 1.500 metri cubi, per ridurre al minino l’impatto ambientale e «non consumare nuovo territorio costiero». E ancora: il bonus non potrà essere cumulato con i precedenti, ad esempio quelli concessi dalle diverse proroghe del Piano casa. Non solo: le strutture che hanno utilizzato una parte dei vecchi premi di cubatura potranno sfruttare ancora soltanto la differenza fino a raggiungere il tetto massimo del 25 per cento.
Servizi e stanze. Sarà possibile costruire, stando all’articolo approvato, solo servizi destinati ad allungare la stagione turistica, quindi centri benessere, aree congressi e zone sportive. Tra l’altro dovranno essere rispettati questi vincoli: le costruzioni dovranno essere sempre collegate con la struttura madre, mentre prima era possibile realizzarle anche come corpi separati, e «quando possibile al di fuori dei 300 metri». Per quanto riguarda l’ampliamento delle stanze, gli alberghi non dovranno aumentare il numero dei posti letto. Quindi, avranno solo la possibilità di accorpare quelle esistenti, oppure sfruttare il bonus del 25 per cento, destinandolo ai nuovi metri quadri necessari a raggiungere gli standard internazionali che oggi prevedono «camere più grandi rispetto a quelle costruite negli anni sessanta-settanta».
Piccoli alberghi. Saranno gli unici che potranno aumentare i posti letto, ma a condizione che «quelli oggi a disposizione siano meno di cento». In questo caso, potranno utilizzare il bonus per costruire nuove stanze, ma fino a raggiungere la quota massima di cento.
Il giallo o quasi. La commissione urbanistica, a un certo punto, s’è bloccata nella discussione sui «grandi progetti». Da sempre si sa che quell’articolo dovrebbe essere cestinato, per evitare che fosse interpretato come una scorciatoia destinata ad aggirare il Piano paesaggistico regionale. Almeno era questo l’accordo raggiunto in maggioranza, ma Zanchetta e Meloni avrebbero sollecitato all’assessore Cristiano Erriu un chiarimento sulla procedura che, in alternativa, i Comuni dovrebbero seguire in questi casi. Alternativa che dovrebbe essere questa: l’approvazione in tempi rapidi del Piano urbanistico comunale. Però l’argomento è stato rinviato comunque alla prossima seduta della commissione.
Legge
più snella. Di sicuro lo sarà. Dopo il passaggio in commissione, gli articoli sono scesi da 113 a 90 e anche gli allegati, compreso quello che ricalcolava i metri cubi ancora a disposizione dei Comuni, saranno tagliati. (u