Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cultura e cibo, ricetta per l'Isola «È tempo di investire sulle nostre specificità per valorizzarle»

Fonte: L'Unione Sarda
23 luglio 2018

Accordo tra Monumenti aperti, Anci, Slow food e Touring club per una promozione totale Cultura e cibo, ricetta per l'Isola «È tempo di investire sulle nostre specificità per valorizzarle»


Dall'unione di cultura, paesaggio, comunità e cibo nasce la nuova formula che, all'interno di una rete strutturata, può valorizzare e “vendere” il patrimonio culturale dell'Isola ai sardi e a chi arriva in Sardegna per le vacanze. Su questa ricetta poggia il patto siglato tra Imago Mundi, l'associazione che organizza e coordina Monumenti aperti, i Comuni rappresentati dall'Anci, il Touring club e Slow food. Un protocollo istituzionale che ha «l'obiettivo di attivare e organizzare iniziative congiunte finalizzate alla realizzazione della diffusione e della conoscenza del nostro patrimonio architettonico, culturale, materiale e immateriale», spiega Massimiliano Messina, vicepresidente di Imago Mundi.
IL PATRIMONIO Da una fruizione casuale, dunque, si passa a una riscoperta ragionata della Sardegna e del suo patrimonio territorio. Una visione che da anni è un must con Monumenti aperti, ma che adesso diventa un'intesa e un laboratorio permanente. «Il 2018 è stato un anno determinante per Monumenti Aperti dal momento che ha superato i confini regionale, inaugurando la stagione in Puglia, ad aprile, e chiudendola in Emila Romagna, a ottobre - spiega Messina -. A questo si aggiunge il prestigioso premio che l'Unione europea ci ha attribuito per il patrimonio culturale».
CIBO E STORIA L'offerta di arte, storia, cultura della Sardegna adesso sarà unita anche alle proposte dei cibi locali con la loro capacità di attrarre turisti. «L'accordo rappresenta un'evoluzione naturale e più strutturata della collaborazione che già portiamo avanti con Anci, Fai, Monumenti Aperti», sottolinea Raimondo Mandis, rappresentante di Slow Food Cagliari. “Gusta la città”, l'iniziativa che Slow Food organizza all'interno di Monumenti aperti è un punto da cui partire: degustazione di cibi locali che richiamano lo spirito della città e raccontano la cultura di un luogo, un monumento, un territorio. «A San Giovanni Suergiu, per esempio, insieme alla visita alle Saline organizzata all'interno di Monumenti Aperti proponiamo cibi legati alla storia delle saline», spiega Mandis.
I COMUNI La nuova alleanza attribuisce anche un ruolo strategico ai Comuni. «I centri dell'Isola hanno un'immensa storia da raccontare, che va dall'epoca nuragica fino a quella più recente», spiega Umberto Oppus, direttore regionale di Anci, l'associazione nazionale dei Comuni. «La Sardegna possiede un immenso patrimonio culturale ma pochi lo conoscono. Per questo va valorizzato e l'intesa va in questa direzione», aggiunge. Un esempio? «Il 19 luglio è San Simmaco, dal nome del 51° Papa che era nato in Sardegna, ma lo sanno in pochi. La cultura rappresenta un buon antidoto anche contro lo spopolamento», aggiunge Oppus.
L'ACCORDO Nel dettaglio, l'accordo impegna le parti a realizzare iniziative congiunte, attivare corsi di formazione su specifiche tematiche individuate preventivamente, promuovere la collaborazione fra enti. «In questo progetto noi portiamo dentro un punto di vista giovane», spiega Francesco Piludu, coordinatore di Anci giovani: «Dobbiamo investire sulle nostre specificità perché è grazie a esse che potremo riuscire a valorizzare le nostre tradizioni».
TOURING CLUB Decisivo, per il risultato finale, sarà anche l'apporto del Touring club per la diffusione dei percorsi nella rete degli iscritti. Ma anche la sottoscrizione di nuove convenzioni (col bollino blu) con ristoranti, alberghi o musei. «In Italia il Touring ha circa 350.000 soci e questo rappresenta un mercato interessante al quale indirizzare l'offerta sarda», dice Giuseppe Melis, docente all'Università, e rappresentante regionale del Touring club. «In quest'ambito», conclude, «ogni forma di collaborazione con soggetti che hanno lo stesso obiettivo può aiutare a valorizzare la ricchezza dell'immenso patrimonio isolano ma che, in molti casi, resta ancora nell'ombra».
Mauro Madeddu