Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Movida ridotta: la protesta Il piano di risanamento acustico prevede la chiusura all'una

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2018

CENTRO STORICO.

Conferenza stampa in piazza Yenne di Confesercenti e Confcommercio

Movida ridotta: la protesta Il piano di risanamento acustico prevede la chiusura all'una


Turismo e posti di lavoro a rischio: è la denuncia dei Confesercenti e di Confcommercio, insieme contro il piano di risanamento acustico per il centro storico presentato in Consiglio Comunale e in fase di esame. «Ci sono circa 2.000 posti di lavoro in ballo», sostiene Emanuele Frongia, vicepresidente vicario di Confesercenti Cagliari. «Gli strumenti per risolvere il problema dell'inquinamento acustico proposti consisterebbero nell'imporre alle attività commerciali il ritiro dei tavoli esterni entro l'una di notte, nel diminuirne il numero e nel tenere sotto controllo il numero di consumatori nelle piazze e nelle vie del centro. Un sistema inattuabile e inefficace, che non renderebbe certamente le città più silenziosa».
«Non è nostra intenzione fare una guerra all'amministrazione, con cui condividiamo l'interesse a rendere la città più viva, ma vogliamo poter dire la nostra», prosegue Frongia. «Non abbiamo ancora ricevuto il piano, nonostante le nostre richieste, e ci è stato detto che saremo ascoltati in Aula. Il nostro contributo è importante e vogliamo avere il tempo di elaborare e proporre soluzioni tecnicamente efficaci. Ho sentito qualche consigliere proporre di spostare la movida in altri quartieri, o di imporre il ritiro dei tavolini anche prima dell'una. Senza un nostro intervento il rischio è che proposte del genere vengano approvate, sconvolgendo l'equilibrio delle piccole attività che senza quei tavoli sarebbero costrette a chiudere e ridurre il personale».
L'amministrazione comunale risponde alle richieste del comitato “Rumore no grazie” e dei residenti, ma secondo gli operatori il piano danneggerebbe il turismo e l'economia cittadina estiva, senza apportare reali miglioramenti. «Vogliamo partecipare a questo discorso sul piano amministrativo e tecnico, con persone che sappiano perfettamente di cosa parlano», spiega Efisio Mameli di Confcommercio. «Anche il Comune vuole che Cagliari diventi una città più accogliente ma questo piano demolisce i risultati che si sono raggiunti con il Regolamento sull'utilizzo del suolo pubblico, con cui l'amministrazione si impegna a favorire il turismo e i servizi. Le nostre strutture sono il biglietto da visita di Cagliari agli occhi dei turisti, che dovrebbero poter consumare a tutte le ore».
«Non è una lotta politica, prendiamo atto anche di quanto di positivo è stato fatto», aggiunge Stefano Lai di Cascom. «Le associazioni di categoria hanno fame di soluzioni concrete, elaborate in sinergia con esperti e persone interessate. Non si possono mettere dei limiti così stretti, soprattutto d'estate, l'unico periodo dell'anno in cui la città è davvero viva».
Tra i problemi elencati tra le possibili cause di degrado e rumore notturno i venditori di alcolici abusivi e i 24h, attorno ai quali, secondo i residenti stessi, si raccoglierebbero ogni notte gruppi di spacciatori e di ubriachi. «Contare le persone è assurdo in un paese democratico, soprattutto non risolve il problema», concorda il professor Domenico Salimbeni dell'Università, esperto di acustica ambientale. «Risanare l'acustica non significa solo ridurre il rumore, studiare l'area globalmente per ridurre le emissioni, causate in gran parte dal traffico automobilistico. Modificare la viabilità potrebbe essere la soluzione». «Siamo in attesa dei dati completi per portare avanti un dialogo con l'amministrazione con controproposte concrete», conclude l'amministrativista Nicola Ibba dello studio Giua Marassi». Sono già state fatte delle simulazioni per valutare il carico antropico dei locali ma è necessario che gli attori principali del settore vengano ascoltati e presi in considerazione prima dell'attuazione del piano».
Sara Piras