Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Calamosca: buche pericolose e niente bagni sulla spiaggia

Fonte: L'Unione Sarda
1 giugno 2018

Il direttore de La Paillote: «Il demanio ha detto sì alla pedana con i lettini»

Calamosca: buche pericolose e niente bagni sulla spiaggia 

Si fa prima a percorrerla a piedi perché in auto serve fermarsi a ogni metro, valutare la profondità delle buche e provare a schivare quelle più profonde. Il chilometro di strada che divide la spiaggia di Calamosca dall'insenatura sulla quale si affaccia La Paillote è un tormento: l'asfalto non c'è, i rattoppi di cemento sono sgretolati dal tempo e dalla pioggia, le aree che dovrebbero servire da parcheggio sono sprofondate per diversi centimetri sotto il livello stradale e il costone è a rischio frane.

LA PROTESTA I lavori di riqualificazione, annunciati e puntualmente rinviati, ora che l'estate è arrivata sono più che mai attesi dai tanti che qua trascorrono qualche ora in spiaggia o fanno un'escursione in bici, ma anche da chi lavora nelle strutture a picco sul mare: due bar- ristorante e, per ora, uno stabilimento con lettini allineati sulla pedana di legno. «Il demanio ci ha autorizzato a piazzare la pedana sulla quale verranno sistemati i lettini» annuncia Paolo Olla, direttore di sala de La Paillote. Dunque, presto i posti al sole raddoppieranno e con loro le richieste di un intervento urgente per porre fine ai disagi. «Noi abbiamo lasciato l'auto presa a noleggio alla rotonda per paura di distruggerla, meglio andare a piedi» racconta Leo Spiteri, digital manager di 29 anni arrivato da Malta. Non è l'unico. Anche Carlo De Giorgi, appassionato di nuoto, conferma: «Bisogna prestare la massima attenzione perché con queste buche si rischia di danneggiare l'auto, ne serve una bella alta».

NIENTE SERVIZI Stabilimenti a parte, a Calamosca manca tutto. Il bar, in fase di ristrutturazione, è ancora chiuso e per i tanti bagnanti che già affollano la spiaggia non c'è neppure un bagno. Stefano Manca, 30 anni, ogni mattina arriva da Sinnai e insieme alla fidanzata Giada vende acqua e birra. In tanti lo ringraziano. «Mi sono dovuto inventare questo lavoro, faccio tutto, l'estate scorsa vendevo anche i fichi d'india e svuotavo i cestini dei rifiuti». La presenza quotidiana gli ha fornito una buona conoscenza del posto. «Il Comune non ha ancora montato i bagni chimici che, pur essendo uno schifo, servono per le necessità». In cima alla scalinata che conduce alla spiaggia c'è una grande buca coperta da una grata divelta: serve a far defluire l'acqua di scolo direttamente sulla sabbia e da lì in mare. Il parcheggio è un terreno sterrato a ridosso della caserma. A elencare quello che non va ci pensa Orlando Spiga che dopo una vita trascorsa al volante di mezzi meccanici si gode la pensione facendo le parole crociate in riva al mare. «È una vergogna, questo posto è un paradiso, ma possibile che il Comune non sia in grado di fornire i servizi minimi a cagliaritani e turisti?».