Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Maria Paiato a colloquio con la testa del Battista

Fonte: La Nuova Sardegna
14 luglio 2009

MARTEDÌ, 14 LUGLIO 2009

Pagina 33 - Inserto Estate



«Erodiade» ha aperto la rassegna al Lazzaretto di S. Elia. Domani e giovedì Lina Sastri





di Roberta Sanna
CAGLIARI. Soltanto le luci creano spazi sulla scena spoglia. Maria Paiato, con le braccia regalmente poggiate su braccioli immaginari del trono disegnato dai proiettori, è Erodiade.
Lo spettacolo, in prima nazionale per l’apertura della notte dei Poeti al Lazzaretto di S. Elia, del monologo di Giovanni Testori. Un colloquio tragico davanti al capo mozzato del profeta Giovanni Battista. Un argomentare su due registri, l’invettiva e il discorso amoroso, che muove grandi questioni. Quella della passione, della necessità d’amore resa amara e vendicativa davanti al rifiuto. Quella del contrasto tra una paganità in cui si gode la pienezza del potere e del piacere e l’avvento della cristianità con una nuova inaudita morale, il senso del sacrificio e della colpa. Un carico oscuro e doloroso che dal suo limbo pre-cristiano Erodiade non può che contestare a favore della verità, della realtà carnale dell’amore.
La Paiato restituisce la pienezza di questo personaggio dolente e sanguinario, furioso e struggente, ma mai ambiguo, nel quale Testori mise il personale conflitto di omossessuale e di cattolico. La regina, concubina e «amante sicura», si è trovata davanti al corpo desiderabile di un maschio, ad occhi desideranti d’uomo. Non può concepire, né accettare il senso di morte che le giunge dalle profezie di forni e tombe, dalla «troppa seduzione» del martirio cristiano. Dall’inappellabilità del rifiuto assoluto dei corpi. Almeno una sera, dice, almeno un bacio. Sarebbe stata la vera prova. Ti avrei seguito, dice Erodiade in un impeto dolcissimo. Dal trono proiettato sul fondale nero, al proscenio dove s’immagina la testa del Battista, si muovono ragionamento e sentimento, lucidità e disperato appello a un dio muto. Paiato-Erodiade rivive tutti i momenti, fino al punto del non ritorno. Ha spinto la figlia Salomè nel letto del suo Erode per ottenere la testa dell’amato, ne spia l’amplesso, irrompe nella stanza. Verrà cacciata dal regno.
Domani e dopo alle 21.30 secondo appuntamento della rassegna Cedac: Lina Sastri interpreta «La casa di Ninetta», scritto autobiografico dedicato alla madre.