Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Quei lavori sono un bluff, rifatte solo opere recenti»

Fonte: La Nuova Sardegna
14 luglio 2009

MARTEDÌ, 14 LUGLIO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Sant’Elia. Marisa Depau (Ds): «Nel quartiere sprecata un’occasione» 





«Fanno passare la coibentazione per innovazione»

CAGLIARI. «Ma com’è possibile che si rifacciano gli intonaci della case del quartiere vecchio di Sant’Elia, realizzati solo sette anni fa? E che si spaccino questi come interventi energetici perchè comprensivi di coibentazione?», si domanda Marisa Depau, consigliera comunale del Pd.
La pasionaria dei senza tetto si riferisce alla prima parte dei lavori del «Contratto di quartiere 2», relativi alla zona vecchia del borgo di Sant’Elia, iniziati circa un mese fa. «Queste opere - informa - prevedono di rifare gli intonaci (che saranno coibentati), gli infissi, le guaine e i portoncini di ingresso degli alloggi». Ma la cosa «assurda - continua Depau - è che i lavori di coibentazione vengono fatti passare come rinnovo energetico. D’accordo sul fatto che le abitazioni, se isolate, hanno bisogno di utilizzare meno energia per essere riscaldate o raffreddate, ma spacciare questo - come ci è stato detto - per innovazioni tecniche, mi sembra esagerato».
I lavori già cominciati, per circa dieci milioni di euro, sono interni agli interventi di riqualificazione del borgo. Nella seconda parte, continua Depau, «si dovrebbe intervenire sul lungomare, sulla strada e sulle questioni energetiche. Solo che al posto di utilizzare pannelli solari o altro ci è stato detto che saranno adottate, per gli interni, stufe a pellet, considerate ecologiche in quanto bruciano legna o altro materiale simile senza produrre fumo. Ma anche in queste soluzioni caso non mi sembra proprio il caso di parlare di soluzioni energetiche innovative come, invece, prevedeva il progetto del “Contratto di quartiere”».
Secondo Depau, inoltre, non viene applicato in modo corretto quanto previsto «da questo tipo di intervento che ipotizza un’edilizia partecipata. E questo significa che dovrebbe essere noninato, come previsto, un comitato di cittadini da consultare e sentire nelle varie fasi delle opere. Poi questo “contratto” prevede che il vincitorie dell’appalto utilizzi per i lavori pure persone del luogo. Ma questo non è stato fatto». C’e poi un altro aspetto che va sottolineato: «Sant’Elia è stata inclusa - continua Depau - nell’elenco delle aree in cui realizzare la zona franca. Ed è per questo che è importante discutere con gli abitanti gli aspetti del lungomare come occasione di promozione occupazionale». (r.p)