Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alcol vietato, prime multe In vigore l'ordinanza: controlli delle forze dell'ordine

Fonte: L'Unione Sarda
28 maggio 2018

Marina, 5 mila euro a un negoziante. A Stampace proteste per i minimarket

Alcol vietato, prime multe In vigore l'ordinanza: controlli delle forze dell'ordine 

Il primo fine settimana di bel tempo segna l'inizio della movida cagliaritana e coincide con la nuova ordinanza: vietato vendere alcolici da passeggio a partire dalle 22. Venerdì in realtà qualcuno ha disatteso quanto imposto dal Comune (in particolare per la birra), ma ieri sono comparse le forze dell'ordine per far rispettare subito le regole. Così il primo sabato con l'ordinanza in vigore ha visto in campo polizia municipale e carabinieri in un'operazione congiunta. «Nei giorni scorsi abbiamo sanzionato un minimarket alla Marina», spiegano dal comando di via Crespellani, «5 mila euro di multa per aver venduto bevande senza comunicarlo al Suape». Cioè il Servizio attività produttive.
MARINA La Marina è il quartiere nel quale sono maggiori i problemi di compatibilità tra vita notturna (chiassosa) e residenti (che cercano tranquillità). I commercianti sono soddisfatti: «Il divieto di vendere alcolici in determinate condizioni è ottimo, ma serve un controllo nel farlo rispettare» spiega Raimondo Carboni, uno dei titolari del Caffè Savoia, «ci sono attività che servono alcol ai minorenni o che lo fanno oltre l'orario consentito, sono situazioni che possono creare problemi di ordine pubblico». La concorrenza è sempre più forte, aumentano le aperture nelle zone con più alta concentrazione di locali.
STAMPACE Un caso analogo ma diverso è quello di Stampace, nella seconda parte del Corso Vittorio Emanuele. Tra via Sassari e l'arco di Palabanda sono terminati i lavori e i gestori aspettano il via libera per sistemare i tavolini all'esterno. «Per accelerare i tempi abbiamo presentato un progetto unico come centro commerciale naturale, speriamo che dopo tre anni di cantieri e disperazione si possa cominciare a far vivere questa parte maltrattata della strada» spiega Massimo Melis, titolare del Foghorn's, «l'attesa è snervante e nel frattempo aprono piccoli market che vendono alcolici a tutte le ore».
I TAVOLINI L'ordinanza comunale impedisce la cessione di alcolici dalle 22 alle 6 nel centro storico e il loro consumo per strada in tutti i punti nevralgici della movida. È entrata in vigore da due giorni, e nelle stesse ore il Consiglio dava il via libera al nuovo regolamento rivolto a chi vuole sistemare i tavoli all'aperto. «Sono stati inseriti punti importanti, come quello che permette a chi deve rinnovare l'autorizzazione di presentare un'autocertificazione entro il 30 settembre ed essere in regola l'anno successivo», spiega l'assessora alle Attività produttive Marzia Cilloccu, «i titolari dovranno segnare per terra i confini della propria concessione esterna e tenere la piantina esposta in modo che sia più facile fare i controlli». L'anno scorso gli uffici erano in ritardo nel rilasciare le autorizzazioni e i vigili scatenati nei controlli. «Per chi sbaglia ci sarà la possibilità di tramutare in denaro i provvedimenti sanzionatori, ma per le nuove attività o i recidivi sono state inasprite le sanzioni», aggiunge Cilloccu.
IL RUMORE Tra le novità c'è la possibilità di sistemare impianti stereo e televisori all'esterno dei locali e, in casi particolari, di piazzare i tavolini davanti alle abitazioni. Due punti che hanno scatenato la reazione del consigliere M5S Pino Calledda, l'unico a votare contro il regolamento preparato da tutte le forze politiche. «È stato stravolto in Aula con emendamenti e subemendamenti, e ho scoperto che per sistemare i tavoli sotto le case basta chiedere il permesso», spiega il pentastellato, il quale protesta anche per l'assenza del nuovo Piano di zonizzazione acustica: «Nel regolamento c'è scritto che stereo e tv si possono mettere perché “tarati in maniera tale da non superare i limiti acustici di zona”, ma è impossibile che abbiano questa certezza». Il Piano che doveva stabilirlo «e che doveva essere alla base di questo regolamento, è stato consegnato un anno fa al Comune dalla società che l'ha elaborato ma è rimasto in un cassetto».
Marcello Zasso