Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Prigionieri dentro il borgo

Fonte: L'Unione Sarda
21 maggio 2018

GIORGINO. Villaggio pescatori, i residenti chiedono aiuto a Comune e Anas

 

 

Distrutte le passerelle del ponte: 33 famiglie isolate 

 

 

«Noi, ostaggio di un ponte senza senza più passerelle». C'è, a Giorgino, oltre la Scafa, un rione staccato dalla città, sempre più lontano da quando gli attraversamenti pedonali del viadotto che attraversa la laguna di Santa Gilla hanno perso pezzi, trasformandosi in un percorso ad ostacoli difficile da affrontare. Per gli anziani è una vera barriera architettonica. E di anziani, al Villaggio pescatori, ce ne sono ormai parecchi. Trentatré famiglie “invecchiate” con gli anni da quando i più giovani sono andati via, a vivere altrove, e il borgo si è ritrovato a convivere con i disagi della distanza.
IL PRESIDENTE Carlo Floris ha ottant'anni e nel piccolo borgo c'è nato. «Se affronti quelle passerelle rischi di farti male. Chi non ha la macchina deve arrendersi, Cagliari così è sempre più lontana. È vero che abbiamo la navetta del Ctm che raggiunge il villaggio durante la settimana e la domenica viene sostituito con il bus 8, non per questo devono impedirci di muoverci a piedi come tutti gli altri abitanti di questa città».
L' altro mondo di Giorgino fa i conti con le difficoltà, immerso nelle promesse di un rilancio che tardano ad arrivare. «Avevano annunciato la realizzazione del polo della nautica e invece ci stanno proponendo, anzi imponendo, un rigassificatore», ricorda il presidente del Villaggio pescatori. «Qui si potrebbe vivere davvero bene se le amministrazioni prestassero più attenzione alle nostre esigenze. Ed eccoci a subire l'abbandono».
Una condizione che anche i lavoratori della zona artigianale hanno denunciato più volte, chiedendo che la navetta che raggiunge Giorgino completi il suo giro addentrandosi nella zona industriale. «Più volte - dice Floris - ci hanno chiesto di intervenire come Villaggio visto che le loro petizioni sono rimaste lettera morta».
IL SIMBOLO Le passerelle del ponte della Scafa sono il simbolo dell'abbandono. All'Anas, proprietaria del viadotto, ricordano che quei percorsi sono in effetti interdetti ma servono esclusivamente per raggiungere i sottoservizi e garantirne la manutenzione. Una verità che la dice lunga sulle condizioni di un rione lontanissimo dalla città e dai diritti.
LE IMPRESE Due ristoranti con stabilimenti balneari, un piccolo e curatissimo giardino sull'acqua dedicato ai pescasportivi. E poi il villaggio, pulito e ordinato. «Ci avevano annunciato una bretella e una pista ciclabile ma non sappiamo più a che punto è il progetto. Siamo fiduciosi, speriamo che non si torni indietro», conclude Irene Mura, presidente della coop che gestisce il ristorante “Non solo Mare”.
Andrea Piras