Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Clima, in campo i Comuni

Fonte: L'Unione Sarda
21 maggio 2018

Il Piano energetico regionale prevede una drastica riduzione delle emissioni nocive

 

 

 

Pigliaru agli amministratori: investite sulle fonti rinnovabili 

 


Il cambiamento climatico si combatte prima di tutto a livello locale. In occasione della seconda visita in due anni del Comitato europeo delle regioni, Francesco Pigliaru chiarisce subito il concetto: «Ogni luogo, ogni città deve fare la sua parte per produrre energia in modo attento». Al convegno all'ex Manifattura Tabacchi di Cagliari ci sono i massimi esperti sul tema, e soprattutto gli amministratori che raccontano le esperienze nei territori: Andalusia, Corsica, ma anche le città di Cagliari e Sassari. L'iniziativa si chiama “Dialogo con i cittadini su azioni e strumenti per contrastare i cambiamenti climatici”. E non è un caso. «Vogliamo che alla popolazione arrivi il concetto: si tratta di un tema che riguarda tutti», dice il governatore. La Sardegna «lo affronta con un ruolo cruciale, con l'azione di coordinamento nella Conferenza italiana delle Regioni e con il lavoro portato avanti per il Comitato europeo, con protagonismo alle Conferenze mondiali del Clima dell'Onu, dalla Cop21 di Parigi sino all'appuntamento del novembre scorso a Bonn». Poi c'è la politica della Giunta. «Grazie al Patto per la Sardegna», ricorda Pigliaru, «abbiamo a disposizione molti fondi per gestire un aumentato rischio idrogeologico». Fondi investiti «su interventi in 70 canali tombati più pericolosi dell'Isola, vere proprie bombe a orologeria pronte a esplodere alla prima pioggia drammatica». Ancora: «I venti milioni di euro utilizzati per rendere autonomi due pezzi importanti delle nostre università di Cagliari e Sassari con sperimentazioni energetiche rinnovabili, e l'investimento sulla mobilità elettrica con 650 stazioni di ricarica in tutta l'Isola».
ENERGIA Buone pratiche raccontate nei dettagli dall'assessora all'Industria, Maria Grazia Piras: «Il Piano energetico regionale traccia un orizzonte temporale e di interventi che pone la Sardegna all'avanguardia in Europa», spiega, «entro il 2030 abbiamo previsto una riduzione delle emissioni associate ai consumi pari al 40% rispetto ai valori del 1990». Come sarà la Sardegna del futuro? «Avrà edifici intelligenti, più auto elettriche in circolazione, grazie al Piano della mobilità sostenibile, e più energia prodotta da fonti rinnovabili. Abbiamo messo a correre risorse e idee per vincere una sfida cruciale e consegnare alle prossime generazioni una regione sempre più verde».
COSA MANCA Eppure, ha sottolineato l'assessora all'Ambiente, Donatella Spano, manca ancora qualcosa. In particolare, «un chiaro governo a livello nazionale sul cambiamento climatico». Spano è coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni. «Abbiamo fatto la nostra parte creando un tavolo interregionale che si interfaccia con il ministero dell'Ambiente, la Snac, ma le problematiche del mutamento climatico necessitano di azioni trasversali con tutti i ministeri e, orizzontalmente, con tutti i settori produttivi». La Regione - ha poi ricordato - ha aderito al Patto dei Sindaci, «la grande comunità internazionale che mette in rete gli amministratori regionali e locali per condividere azioni e strategie nella lotta ai cambiamenti climatici».
TUTTI INTERESSATI Infine, ancora Pigliaru ritorna sul concetto iniziale: il cambiamento del clima riguarda tutti. E tutti devono sapere che «esistono fondi, strumenti, incentivi a disposizione dei territori, così come esistono linee di credito importanti su innovazione e sostenibilità da parte della Banca Europea di Investimenti. Ma poiché per riuscire ad accedervi servono informazioni adeguate e assistenza tecnica, non solo continueremo a tenere aperti i canali diretti di confronto con l'Europa come stiamo facendo oggi, ma abbiamo anche chiesto alla Commissione Ue di realizzare un manuale per utilizzare gli strumenti finanziari a livello locale».
Roberto Murgia

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sul clima