Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La città della memoria negli scatti della Soprintendenza

Fonte: L'Unione Sarda
18 maggio 2018

Il progetto “Cagliari, fragili immagini” sarà presentato stasera a San Saturnino

La città della memoria negli scatti della Soprintendenza 

C agliari e la Sardegna riacquistano un pezzo importante della loro memoria, sottratto alla fragilità della materia, sopravvissuto ai bombardamenti che dilaniarono il capoluogo durante la Seconda guerra mondiale. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari, rende infatti disponibile, dopo l'accurato lavoro di restauro che ha interessato 481 lastre fotografiche in vetro particolarmente degradate, lo straordinario patrimonio di immagini custodito nei suoi archivi storici a partire dal 1892, anno in cui il soprintendente Filippo Vivanet immortalò la seconda campagna di scavi archeologici a Nora.
IL PROGETTO Realizzando l'idea ambiziosa che fu di Marina Sechi, direttrice degli archivi «venuta a mancare un anno fa» - ha ricordato il soprintendente Fausto Martino - , il progetto ha previsto la pubblicazione online del sito www.sardegna-fragili-immagini.beniculturali.it, realizzato dai tecnici della Soprintendenza diretti da Antonella Sanna, e del volume “Cagliari, fragili immagini”.
IL LIBRO Edito da Gangemi, è curato dall'archeologo Massimo Casagrande, dall'architetto Stefano Montinari e dalla storica dell'arte Maria Passeroni. Comprende una selezione preziosa di 150 immagini, oltre ad approfonditi testi di analisi delle fonti iconografiche.
SUL WEB Al momento sono disponibili circa 1200 foto, ma il portale accoglierà via via nuovi materiali: è in corso la digitalizzazione di tutte le 7mila lastre degli archivi custoditi a Villa Pollini e Villa Binaghi, suddivisione che ricalca quella delle due soprintendenze, Archeologica e Belle arti, di recente riunite. La consistenza complessiva del patrimonio analogico è di 150mila immagini, relative a tutta l'Isola, molte inedite. Ne fanno parte - ha ricordato Patricia Olivo, segretaria regionale del Ministero dei beni culturali - anche foto su supporto in celluloide, deperibile e quindi ugualmente bisognoso di restauro.
LA PRESENTAZIONE Il progetto sarà presentato stasera alle 17 nella basilica di San Saturnino a Cagliari. Restituirà al pubblico il valore di «tesoretto» che Marina Sechi attribuiva al prezioso giacimento di cui era custode e di cui invano (per via dell'indisponibilità di fondi) aveva cercato di promuovere la fruizione, oggi possibile grazie ai contributi de “Il Gioco del Lotto”.
LA MEMORIA RITROVATA Nel tempo in cui la memoria per immagini si fa sempre più effimera - affastella istantanee di emozioni su digitale, appunti labili da condividere con frenesia - il progetto raccoglie foto studiate e posate, come imponevano la tecnologia, la funzione documentaria degli scatti e il costo delle lastre su cui erano impressi. Realizza così, offrendo infinite prospettive di studio, «un viaggio in una Sardegna e in una Cagliari che non esistono più», ha ricordato Martino. Mostra la fisionomia dei monumenti prima di restauri o sconvolgimenti, scavi e reperti; immortala i ritratti di archeologi e storici dell'arte intenti a leggere il passato dell'Isola e quelli della gente comune che, davanti all'obiettivo, sospende la scrittura del presente; indaga Cagliari negli anni del Secondo conflitto mondiale, scoprendo dolore, macerie e rari volti di soldati. Documenta la realizzazione, attraverso la sovrapposizione di sacchi colmi di terra e sabbia, delle difese che consentirono la salvaguardia di chiese, edifici e opere d'arte; consegna la foto straordinaria del carcere di Sant'Efisio ingombro di scatoloni pieni di reperti archeologici, lì collocati per scampare alle bombe. Emblema commovente dell'amore e della cura che Cagliari, di fronte al dramma, ebbe per il suo patrimonio culturale e la sua identità.
Manuela Arca