Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuova Marina Piccola, progetti e litigi

Fonte: L'Unione Sarda
10 luglio 2009

A dieci anni dal primo via libera la trasformazione auspicata dal Comune è al palo. Esposto alla procura della Motomar

Non decolla il piano da 23 milioni per riqualificare l'area

La prima delibera del consiglio comunale è del 29 novembre 1999. Il sindaco era Mariano Delogu e il finanziamento a disposizione, attualizzato, era di 489.149,81 euro.
La prima delibera del consiglio comunale è del 29 novembre 1999. Il sindaco era Mariano Delogu e il finanziamento a disposizione, attualizzato, era di 489.149,81 euro. Dieci anni dopo il programma di interventi per la “Realizzazione di un centro velico e ricettivo, parcheggio, giardino e strutture di supporto alla nautica a Marina Piccola” è ancora fermo al palo nonostante la dichiarata volontà di Emilio Floris di «entrare in possesso di una parte importante del nostro territorio che non è valorizzata quanto vorremmo» (ottobre 2002). Modificato nel 2007 con la consulenza dell'architetto Francesco Deplano, approvato dalla giunta comunale nel marzo del 2008 e riapprovato dal consiglio nel luglio successivo, il progetto preliminare è attualmente all'esame della Regione (assessorato all'Urbanistica). Il cui parere non è irrilevante, visto che dovrebbe finanziare almeno una parte dei 23.777.143 euro preventivati per trasformare il progetto in opere.
GLI OSTACOLI La domanda è: uscirà mai dal pantano? Sarà possibile mettere d'accordo enti pubblici (Demanio marittimo, Asl 8, Genio civile opere marittime, ministero della Difesa oltre a Regione e Comune) e concessionari privati (Motomar Sarda, Yacht club Cagliari, Lega navale Italiana, Dal Corsaro sas) e avviare la riqualificazione?
Fosse per Gianni Campus, figlio di Salvatore che da assessore regionale ai Lavori pubblici negli anni '60 fece costruire il porticciolo, la risposta sarebbe sì. «Ma innanzitutto bisogna realizzare le sinergie e tenere conto dei ruoli dei singoli soggetti. Quello è un ex non luogo che si avvia a diventare luogo ed ha potenzialità enormi», spiega l'assessore comunale all'urbanistica.
LE GUERRE Peccato che da dieci anni non si sblocchi nulla. Anche a causa di una lunga e dolorosa contrapposizione, dialettica e giudiziaria, che oppone la Motomar, gestore del porto dal '94, a Dal Corsaro, che ha in concessione un'area di 3537 metri quadri dove da 45 anni esiste il ristorante Lo Spinnaker, e Yacht club, presieduto da Alberto Floris, fratello del sindaco. Una contrapposizione che nel 2003 ha indotto Yacht club, Lega navale e Dal Corsaro a costituire il consorzio Marina Piccola che ha, tra i tanti scopi, la gestione di porti turistici. E fare concorrenza alla Motomar.
GLI ESPOSTI DI ONORATO Il cui presidente, Gianni Onorato, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti in cui ribadisce ciò che dice da cinque anni. «È davvero un progetto straordinario quello per Marina Piccola. Dietro quell'apparente rinnovamento, l'amministrazione comunale pubblica, pagata con i soldi anche miei, sta favorendo in maniera surrettizia due operatori privati. Io devo essere sicuramente nato storto ed è questo che mi ha spinto a rivolgermi ai giudici. E vedremo in sede giudiziaria se ho avuto ragione ad indignarmi».
DEIDDA DIALOGANTE Contrariamente al vicino di casa, Deidda non accusa nessuno e al dialogo dice di crederci: «Marina Piccola è un luogo che emoziona, un luogo di impresa e di affetti, visto che il mio ristorante è stato fondato da mio padre nel '64, ben prima che nascesse il porto. Abbiamo il dovere di valorizzarlo e se non credessi ad una svolta non sarei stato tra i pochi ristoranti in Italia a chiedere e ottenere 750 mila euro di finanziamento con la legge 488 (che finanzia l'incremento produttivo, economico ed occupazionale, attraverso la concessione di un contributo a fondo perduto in conto impianti, ndr) per ristrutturare parte delle nostre attività».
IL PARCHEGGIO Tra gli aspetti controversi del progetto c'è anche il parcheggio-giardino semiinterrato a due piani da circa 1860 posti che sorgerebbe a ridosso della collina. Il tetto del parcheggio, secondo il disegno del progettista, diventerà un grande bosco. Centrosinistra e ambientalisti hanno gridato allo scandalo. «Qualunque intervento si realizzi a Marina Piccola, dovrà rispettare la sua natura, la sua storia e la sua vocazione», chiarisce Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione urbanistica del consiglio comunale. «Oggi abbiamo un porto turistico con qualche peschereccio qua e là, servizi scarni, essenziali, un insieme di volumetrie incongrue ed architettonicamente stridenti che fanno a pugni con il concetto di sviluppo turistico, un centro velico più vicino alla montagna che al mare, una manciata di parcheggi che in estate diventano una trappola che si chiude inesorabilmente in un serpentone di auto avvolto su se stesso nel rondò di viale Poetto. Caserme all'ingresso, la Sella incombente e verde lussureggiante, le saline, lo stagno e il parco, la spiaggia che inizia. Per dare un senso compiuto con uno sguardo dritto al futuro», aggiunge Tavolacci, «bisogna solo avere la capacità di mettere in ordine ogni perla incastonata in questo gioiello naturale».
IL PROGETTO Ordine significa «riportare sul mare la scuola di vela e renderla appetibile per i circuiti internazionali, dotare il porto dei servizi necessari connessi al diportismo, alla fruizione sportiva e di supporto alla balneazione, predisporre un adeguato sistema di parcheggi paesaggisticamente non invasivi, una viabilità che liberi le nostre domeniche dall'incubo di arrostire dentro l'auto nella speranza di un francobollo di spiaggia, un occhio aperto verso quelle dismissioni militari che sono dietro l'angolo e che ci permetteranno di vivere insieme il Parco di Sant'Elia, Calamosca e la Sella del Diavolo».
Il progetto di Deplano, approvato dalla giunta e dal consiglio comunale, prova a mettere in pratica questi obiettivi. E prevede la demolizione dell'anfiteatro, delle strutture in concessione allo Yacth Club (di proprietà del Demanio) e la realizzazione delle infrastrutture di parcheggio nautico al servizio dello stesso club; la realizzazione di tre corpi di fabbrica (6610 metri quadri) destinati a scuola di vela e foresteria, mensa, circolo soci e aree di servizio; la ristrutturazione degli stabili in concessione parte alla Lega Navale Italiana e parte al Ristorante “Il Corsaro”; la realizzazione delle infrastrutture viarie e di locali di supporto all'attività portuale del porticciolo turistico di Marina Piccola. L'impressione è che ci saranno ancora molti ostacoli verso la realizzazione del progetto. E nessuno, del resto, lo nega.
FABIO MANCA

10/07/2009