Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Morte sull'Asse mediano: il Comune citato in giudizio

Fonte: L'Unione Sarda
9 maggio 2018

Giovanni Sabeddu si schiantò in una notte di pioggia: chiesto il risarcimento

 

 


Tornava a casa a Sant'Elia, dalla moglie e dal figlio di pochi mesi, sotto una pioggia battente che andava avanti dal pomeriggio del giorno prima. Attorno alle 2,30 del 3 febbraio di sei anni fa, mentre percorreva l'Asse mediano, Giovanni Sabeddu, 25 anni, pescatore di Sant'Elia, perse il controllo della sua Ford Fiesta e dopo aver urtato violentemente il guardrail fu sbalzato dall'abitacolo. L'auto fuori controllo finì per travolgerlo, uccidendolo sul colpo.
COMUNE CITATO PER DANNI Una fine orribile in cui, secondo i familiari del giovane, un ruolo decisivo lo avrebbero avuto le condizioni disastrose della strada, che quella notte sarebbe stata allagata in più punti a causa del maltempo e della cattiva manutenzione dell'asfalto. Per questa ragione la moglie della vittima, attraverso l'avvocato Ettore Cinus, ha citato il Comune davanti al giudice civile Maria Grazia Cabitza chiedendo un cospicuo risarcimento danni. Il legale della donna aveva provato anche la strada dell'esposto penale ma per due volte la Procura della Repubblica, al termine degli accertamenti, aveva disposto l'archiviazione dell'inchiesta. Adesso resta in piedi il processo civile, entrato nel vivo lo scorso 20 aprile con l'audizione dei primi testimoni.
LA TRAGEDIA L'incidente mortale era avvenuto poco prima dello svincolo per l'Amsicora e viale Poetto. Giovanni Sabeddu percorreva l'Asse mediano diretto verso Sant'Elia quando la sua Ford era finita prima sullo spartitraffico di destra e poi sulla barriera centrale. Nella violenta carambola il pescatore era stato scaraventato all'esterno dell'auto, che poi gli era piombata sopra schiacciandolo. Poco prima Sabeddu aveva superato un'auto della Polizia stradale. Gli agenti lo avevano soccorso nel giro di pochi minuti ma ormai non c'era più nulla da fare.
IL MALTEMPO Da subito il maltempo era stato indicato tra le cause della tragedia. Su Cagliari aveva infatti piovuto per ore al punto che nel tardo pomeriggio del giorno prima l'Asse mediano si era trasformato in un torrente e i vigili urbani erano stati costretti a chiudere parzialmente al traffico il tratto dallo svincolo di via Berlino sino a quello per l'ospedale Brotzu. Troppo pericoloso per le auto, costrette ad affrontare veri e propri guadi. Nella notte la situazione era migliorata ma la pioggia aveva continuato a cadere senza sosta e la carreggiata era ancora costellata di insidiose pozzanghere. E proprio una di queste - stando alla tesi dell'avvocato Cinus - si sarebbe trasformata in una trappola mortale per Giovanni Sabeddu.
Massimo Ledda