Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Telecamere a mezzo servizio Novantatré occhi elettronici non possono registrare le immagini

Fonte: L'Unione Sarda
7 maggio 2018

Possono essere conservate se c'è una richiesta dell'autorità giudiziaria legata a un'inchiesta

Telecamere a mezzo servizio Novantatré occhi elettronici non possono registrare le immagini 

I vandali che hanno preso di mira le auto parcheggiate al Poetto la faranno probabilmente franca, quelli che invece hanno devastato la postazione di bike sharing in piazza Matteotti sono stati individuati a tempo di record. La differenza l'ha fatta il caso: al momento del raid nella stazione di noleggio, nella sala operativa del Ctm qualcuno stava visionando in diretta le immagini della telecamera e ha lanciato subito l'allarme.
NIENTE REGISTRAZIONI Una tempestività che si è rivelata decisiva visto che la maggior parte degli occhi elettronici puntati sulla città non è in realtà impostata per conservare le registrazioni e quindi non esistono filmati che possono essere usati a posteriori dalle forze dell'ordine per scoprire gli autori di un crimine. Ciò vale soprattutto per le 93 telecamere collegate con la fibra ottica, visione a 360 gradi e raggio d'azione sino a 500 metri, attive tra Cagliari e sette Comuni dell'Area Vasta e installate nel 2006 grazie ai fondi Por per il controllo della viabilità.
LA RETE Sono gestite da una società partecipata del Ctm - la ITS Area Vasta Scarl - che ha una sala operativa in via Crespellani, attigua a un'altra centrale in cui la Polizia Municipale può visionare 24 ore su 24 le sessanta telecamere della rete attive a Cagliari. Nella prima si monitora la viabilità registrando i flussi di auto sulle strade, regolando la circolazione anche nei Comuni dell'Area Vasta e intervenendo sui semafori e sui pannelli informativi. La seconda serve invece ai vigili urbani per avere aggiornamenti in tempo reale sul traffico cittadino e intervenire con le pattuglie ogni volta che c'è un'emergenza, un ingorgo, un incidente.
LA SICUREZZA Da qualche anno, grazie a un protocollo firmato tra il Comune e la Prefettura, questa rete di videsorveglianza è collegata anche alle sale operative di Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza. Che possono usare le telecamere per il controllo del territorio ma senza poter contare anche sulle registrazioni. «Le immagini possono essere conservate soltanto se c'è una richiesta dell'autorità giudiziaria legata a un'indagine in corso o del Questore per ragioni di pubblica sicurezza, ad esempio in caso di manifestazioni. In questi casi viene attivata la modalità di registrazione per il tempo necessario indicato nella richiesta», spiegano dalla Polizia Municipale. Eppure le telecamere delle banche e dei negozi privati registrano eccome (i file vengono conservati per un periodo che va dalle 24 alle 72 ore): sembra un controsenso ma non lo è perché in questi casi si tratta di impianti installati proprio per ragioni di sicurezza.
IL PROGETTO Presto però anche gli occhi elettronici del sistema ITS potrebbero assolvere in pieno anche a questo compito. «Stiamo discutendo con Prefettura, Ministero e Garante della privacy per arrivare a questo obiettivo: cioè potenziare il server e consentire alle telecamere adibite al controllo della viabilità di conservare le registrazioni per 24 o 48 ore», spiega Fabrizio Marcello, consigliere delegato per la Mobilità della Città Metropolitana. «Useremo parte degli oltre 9 milioni di euro che abbiamo stanziato per implementare la rete in tutti e 17 i Comuni della Città Metropolitana, un progetto che prevede il collegamento radio Tetra fra tutti i corpi di polizia municipale e protezione civile, con l'estensione della rete in fibra ottica e un'unica sala controllo a Cagliari che sarà al centro del sistema. Installeremo inoltre ulteriori 25 telecamere, venti pannelli a messaggio variabile e 10 sezioni di rilievo del traffico. Vogliamo un sistema che concili il diritto alla mobilità con l'esigenza di maggiore sicurezza».
Massimo Ledda