Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anteas, promesse tradite Un'altra lettera di sfratto

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2018

VIA SATTA. La Regione vuole i locali dove si riunisce l'associazione

 

 

La sorpresa è arrivata nell'uovo di Pasqua involto con carta intestata della Regione. Il nuovo ultimatum per lo sfratto dell'Anteas che da anni occupa un appartamento di proprietà dell'assessorato regionale agli Enti locali era fissato per venerdì alle 12,30 "per sottoscrivere il verbale di riconsegna e avere in restituzione l'immobile di via Satta 116". Una catastrofe per i circa 600 soci, in maggioranza anziani e bisognosi di sostegno. La data per il momento è slittata al 10 aprile, senza che però lo scenario per l'associazione guidata da Elena Sitzia sia in qualche modo cambiato. Solo un modo per allungare l'agonia, nonostante le promesse.
BUROCRAZIA CIECA Il presidente Francesco Pigliaru e l'assessore Cristiano Erriu si erano impegnati in prima persona: "Nessuno caccerà l'Anteas da via Satta senza che prima sia stata trovata una valida alternativa". Poi l'affondo dell'allora senatore Luciano Uras, ora nell'ufficio politico di viale Trento: "La rottamazione delle iniziative degli anziani non è prevista dall'ordinamento giuridico della Regione. Se la burocrazia è cieca parli la politica". Sino a oggi ha parlato, o meglio scritto, solo il direttore del servizio degli Enti locali: "Essendo cessato il contratto d'uso, in data 1 marzo 2018, per l'occupazione senza titolo, dovrà essere corrisposta dal 2 marzo 2018 l'indennità di occupazione mensile di 500 euro, fino alla riconsegna dell'immobile". Che ci si trovi di fronte a un cortocircuito regionale è fuori dubbio. Il presidente Pigliaru e l'assessore Erriu garantiscono la disponibilità della sede (evidentemente alle stesse condizioni di favore) mentre la parte burocratica chiede un affitto che per un'associazione che si fonda sul buon cuore di soci e sostenitori è inarrivabile. "La Regione ci ha concesso questi 80 metri quadri in comodato d'uso il 2 marzo 2007. Distribuiamo alimenti ai più poveri e assistiamo oltre cento famiglie, organizziamo corsi di dizione e lingue straniere (compreso il russo), di computer, di chitarra e offriamo supporto psicologico non solo agli anziani", precisa Elena Sitzia. "Senza distinzione di età, sesso, colore della pelle o estrazione sociale: tutto rigorosamente a titolo gratuito grazie al 5 per mille della dichiarazione dei redditi e alle quote dei soci. Il nostro bilancio annuale è di novemila euro, capite che 500 euro al mese per noi sono troppi".
LA PALLA AL COMUNE "Stiamo lavorando per trovare una soluzione condivisa", spiega l'assessore regionale Erriu. "Nei prossimi giorni è in programma un incontro con i responsabili dell'associazione per discutere del problema, in accordo con le Politiche sociali del Comune".
Andrea Artizzu