Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fedeli ai vecchi cassonetti

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2018

Problemi nei vari quartieri: mancata consegna dei kit e scarsa conoscenza delle regole

 

Da ieri la raccolta dei rifiuti porta a porta, un avvio a rilento 

 

Qualche istante di indecisione davanti al nuovo mastello sul marciapiede. Poi la signora di mezza età - busta trasparente in mano - punta al vecchio e rassicurante cassonetto. Un richiamo evidentemente toppo forte per tanti cagliaritani, che nel primo giorno di porta a porta restano fedeli alle vecchie abitudini.
POETTO Ore 8, è il giorno della plastica nei cinque quartieri pionieri della rivoluzione dei rifiuti. Si parte dal Poetto, ma in strada si vedono pochi bidoni. «Un inizio obiettivamente a rilento», ammette Guido Marcello, caposquadra della Cooplat, una delle società che gestisce il servizio di Igiene urbana: «La gente non sa ancora cosa deve fare, quindi per ora preferisce approfittare dei tradizionali contenitori. È presto per fare bilanci, serve tempo: i cittadini devono abituarsi alle nuove regole, e anche noi». Chi sembra essersi già adeguato è Enrico Brozzu, che osserva orgoglioso il suo mastello blu davanti al cancello della casa in via dei Villini. «Mi hanno detto che è l'unico», dice con soddisfazione mentre sorseggia un tè e attende gli operatori ecologici. «È perfettamente incartato», sottolinea: «Sono favorevolissimo al porta porta, è da dieci anni che faccio la differenziata, ora vengono a ritirare tutto a casa e non potrei desiderare di meglio». Qualche incertezza per Sergio Ballicu, che butta la spazzatura nel cassonetto per strada. «Beh, parte da stasera. Questi sono rifiuti di ieri», assicura, dicendosi comunque favorevole al cambiamento. Ma sul calendario della raccolta inciampa. «Dunque, oggi ritirano... se non sbaglio...». Niente da fare, rimandato. Alle 8,15 quattro operatori su due camion della spazzatura commentano: «Noi stiamo facendo ciò che si deve, è la gente che non lo fa. La prova del nove sarà quando spariranno i vecchi cassonetti, solo allora si potrà dire se la novità ha funzionato o meno». Ma di certo la partenza è col freno a mano tirato.
QUARTIERE DEL SOLE E LA PALMA Gli incontri organizzati dal Comune per preparare i cittadini alla novità non sono bastati, in diversi condomini regna l'incertezza. «Io sono favorevole, anche perché il porta a porta la fanno in tanti Paesi civili», commenta Pina Garau, che comunque resta fedele al tradizionale conferimento: «Per una ragione semplice, nel nostro palazzo non ci siamo ancora messi d'accordo su chi dovrà portare i mastelli all'esterno». Non sono i soli, considerando la mole di rifiuti nei cassonetti sparsi in entrambi i quartieri. «Comunque credo sia una svolta inevitabile», riflette Cesarina Soddu: «Ci vorrà qualche settimana, poi sono certa non ci saranno problemi». Il bilancio spetta agli operatori, quelli della De Vizia per quanto riguarda La Palma. «Pochi contenitori al momento, forse una quarantina in tutto il quartiere», sottolinea un lavoratore, «per essere il primo giorno non è andata così male, ma è prematuro dare giudizi».
MONREALE E MULINU BECCIU La quarta tappa è Monreale, che non regala sorprese. Undici minuti dopo le nove non c'è neanche un mastello fuori dai palazzi. «È ancora tutto fumoso. Nel condominio abbiamo un po' di problemi, accordarci non è semplice per il porta a porta», confessa Giovanni Viola. Troppo forte il richiamo dei cassonetti nella piazzola davanti al palazzo. «Sino a quando ci sono ne approfitto, e come me credo la maggior parte delle persone». La conferma arriva da Marco Spanu nel punto informativo in via Stamira: «Ho ricevuto circa cinquanta persone che mi hanno chiesto chiarimenti, è ovvio che i dubbi siano ancora tanti». Maglia nera a Mulinu Becciu, dove alle dieci alcuni residenti non avevano ancora ricevuto il kit. «Il nostro condominio è stato dimenticato, ci hanno consegnato solo i contenitori individuali da tenere a casa», protesta Claudia Martis, intenta a discutere col capo-condomino e una vicina. «Sperimentiamo, ciò che non trovo giusto è che ogni famiglia sarà costretta a pagare 60 euro in più all'anno», polemizza. Numeri alla mano: cinque euro mensili a famiglia «per pagare una persona che dovrà occuparsi dei mastelli, portarli fuori negli orari stabiliti, riportarli dentro una volta svuotati e tenerli puliti. Una scelta obbligata, visto che tutti lavoriamo. Ma alla fine è un controsenso: da un lato il Comune dice di aver abbassato la Tari, poi ci impone questa sovrattassa». Insieme a loro c'è Ignazio Mura, operatore della De Vizia con un passato da pugile professionista: «La gente è spaventata dal cambiamento, bisogna avere un po' di pazienza».
DEPOSITO IN VIA SAN PAOLO Intanto a mezza mattina i primi cassonetti (quelli vecchi) vengono caricati sui camion e portati nel deposito di via San Paolo, destinazione finale dopo il lungo servizio. Alle 15 erano circa 500. un lunedì movimentato per gli operatori del numero verde a disposizione dei cittadini: impossibile - o quasi - riuscire a prendere la linea per tutta la giornata. Altro effetto collaterale dell'esordio del porta a porta: un sovraccarico di lavoro nelle tre isole ecologiche mobili. Parcheggio stadio Sant'Elia, parcheggio via Puglia e via Newton (angolo via Pisano): in tutte, secondo il personale, si è verificato un boom di conferimenti. «È così da qualche giorno, sembra che la gente si voglia sbarazzare del possibile».
IL COMUNE Claudia Medda, assessora all'Innovazione tecnologica, non si sbilancia: «È stato un avvio morbido, come ci aspettavamo», commenta, «abbiamo garantito la contemporanea presenza dei cassonetti per consentire ai cittadini di prendere confidenza con le nuove regole e dare la possibilità, a chi ancora non aveva ritirato il kit, di provvedere. Parlare di percentuali ora è impossibile, si dovrà aspettare qualche settimana. Il tempo necessario per intervenire su alcune criticità e affinare il servizio. Abbiamo iniziato a rimuovere alcuni cassonetti ma lasceremo qualche giorno in più quelli dell'indifferenziata. Così non ci saranno sanzioni nel primo periodo, sbagliare ora è normale. Non tollereremo invece i conferimenti abusivi di chi arriva dall'hinterland, che sarà multato».
Sara Marci