Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Metropolitana, Zedda choc

Fonte: L'Unione Sarda
26 marzo 2018

Al Teatro Massimo il sindaco ha espresso gravi dubbi sulla nuova rete di collegamenti

 

«La mafia ha scelto i tracciati in Sicilia, qui chi li ha decisi»? 

 

«La metropolitana di superficie verso Quartu è il più grande progetto di speculazione edilizia in corso a Cagliari. L'unico percorso che ho visto che si snoda toccando stranamente proprietà è l'autostrada di Capaci, che doveva sfiorare i terreni dei mafiosi». Massimo Zedda, sindaco metropolitano, sul palco del teatro - appunto, Massimo - per un'iniziativa pubblica di Campo progressista, ieri mattina ha gelato il pubblico. «La metro con questi percorsi potrebbe costarci dieci milioni di perdita d'esercizio l'anno: attraversa terreni dove nulla c'è e nulla può esserci per via del rischio idrogeologico. Ma dopo che ci saranno i binari, si potrà costruire per dare un senso alla metropolitana»? Dire che il progetto non piace a Zedda, sarebbe minimizzare il problema: «I binari devono essere dove la gente abita o lavora, non in mezzo al nulla: perché serve solo alla speculazione edilizia, nelle aree in cui i treni si muoveranno senza motivo né passeggeri. Il tracciato deve servire il territorio, non gli interessi di chi costruirà».
LE CRITICHE Il sindaco insiste: «Ho detto al presidente Pigliaru che dobbiamo stare attenti, perché rischiamo di veder viaggiare treni semivuoti. Il passaggio dei convogli, tra un Comune e l'altro, non può avvenire nel perimetro del Piano di assetto idrogeologico, dove nulla c'è e nulla può essere costruito. La metro deve andare dalla gente, non il contrario».
I PERCORSI Zedda ricorda che i mezzi pubblici non servono solo per andare da un capolinea all'altro. «Ogni fermata è importante, il percorso nei centri abitati deve comprendere le zone principali. La metro dev'essere vantaggiosa, altrimenti le persone continueranno a spostarsi in auto». Zedda fa un esempio: «Da Quartu si sfiorano soltanto Quartucciu e Selargius e si segue un percorso periferico a Monserrato, dove si cambia convoglio: a piedi si fa prima. E poi si deve avere attenzione al versante di Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula: da lì entrano in città 38mila veicoli al giorno, che intasano Cagliari e ai quali è impossibile garantire parcheggio. Non devono arrivare più, ma bisogna offrire vantaggi. Inoltre, vorrei vedere il piano finanziario per la tratta di Quartu: non può reggere».
RIQUALIFICAZIONE La resistenza di diversi Comuni dell'Area metropolitana, che in diversi casi hanno approvato tracciati non ottimali pur di non stravolgere la viabilità interna, si può vincere: «Basta un'adeguata contropartita, senza la quale è ovvio che ogni Comune relegherà i binari in zone secondarie». Il sindaco metropolitano l'ha individuata: «Del progetto deve far parte la riqualificazione delle zone attraversate dai binari, che invece spesso sono degradate. La Regione deve invogliare i Comuni a integrare al meglio la metro e i progetti devono essere fatti con cura, altrimenti rischiamo di perdere i finanziamenti e di non fare la metropolitana». A Cagliari, ad esempio, Zedda non ha speso un euro per la degradata piazza Matteotti: «Non posso sprecare denaro pubblico, sapendo che ben presto il cantiere per la metro stravolgerà tutto. Ma non si può portarla lasciando quello scenario: la riqualificazione dev'essere nel progetto».
IL SINDACO DEGLI ANELLI L'analisi dei percorsi, da parte di Zedda, è spietata: «Sono tutti binari morti, tracciati che a un certo punto finiscono. Occorrono gli anelli di collegamento tra le varie linee. Ad esempio, la linea per il Poetto deve ricollegarsi a Quartu: non ha senso dalla spiaggia tornare a Cagliari e poi cambiare linea verso Quartu. Nessuno ci ha pensato».
LA GESTIONE La metropolitana, dice il sindaco appunto metropolitano, deve far risparmiare, offrire una valida alternativa all'auto privata, velocizzare le percorrenze tra un luogo e l'altro. I percorsi non rispondono a queste esigenze. E poi c'è la gestione: «In tutto il mondo la fa la società che cura i trasporti della città metropolitana, che la integra con gli altri mezzi. Qui c'è invece l'Arst: ma perché? Gli orari coordinati e il biglietto unico non saranno mai realizzabili se non sarà affidata al Ctm. È la soluzione scelta ovunque nel mondo».
Luigi Almiento