Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un Comune in proroga

Fonte: La Nuova Sardegna
2 luglio 2009

GIOVEDÌ, 02 LUGLIO 2009

Pagina 1 - Cagliari

L’opposizione: la gestione di molti servizi è scaduta e l’amministrazione spreca risorse



Dal gas al ritiro dei rifiuti sino alla riscossione tributi



«L’assenza di concessioni regolari provoca situazioni di privilegio che riducono le risorse possibili»


di Roberto Paracchini
CAGLIARI. Un Comune in proroga: il servizio del gas di città è gestito dall’IsGas (ma il contratto iniziale è scaduto da tempo); la raccolta dei rifiuti è svolta da un consorzio di imprese, ugualmente in proroga da alcuni anni; per la gestione dei centri d’arte è stata chiesta una manifestazione d’interesse, ma i tempi per l’appalto sono stretti e, probabilmente, si arriverà a una proroga.
Stesso destino spetterà anche alla biblioteca comunale. Questa dovrà trasferirsi da via Newton alla mediateca del Mediterraneo di via Pola che si sta realizzando nell’ex mercato civico. Ma non è certo che a settembre (termine di consegna dei lavori) la nuova struttura sarà terminata, oltre al fatto che mancano i soldi per gli arredi. Situazione che pone la proroga dietro l’angolo. Poi c’è la riscossione dei tributi comunali che, dopo essere stata in proroga (con la Gestor) per anni, solo da un mese ha un nuovo gestore (l’Aipa).
E non è tutto: spesso le proroghe si sposano coi contenziosi. Tra l’IsGas e il Comune ce n’è uno di trentasette milioni. E con la Gestor (che gestiva sino a pochi mesi fa la riscossione dei tributi) c’è una vertenza legale di cinque milioni. Aspetti sottolineati più volte anche dall’opposizione municipale che, sulla vicenda dell’IsGas, ha presentato una interrogazione in cui chiede conto delle irregolarità nella gestione che rischiano di arrecare pesanti danni nelle casse del Comune.
«Ma il problema - spiega Ninni Depau, capo gruppo del Pd e primo firmatario dell’interrogazione - è che anche le proroghe continue creano dei danni all’amministrazione. Lo dimostra la vicenda della Gestor a cui veniva corrisposto un aggio di oltre il 19 per cento, mentre all’Aipa (che ha vinto l’appalto) viene ora dato l’11 per cento.
Sui centri d’arte il mondo culturale cagliaritano è in fermento. Il termine per la presentazione della «richiesta di manifestazione di interesse per l’affidamento quinquennale» (un unico progetto può interessare un massimo di due centri) scade a fine settimana. In gioco ci sono l’ExMa, il Ghetto, l’ex Lazzaretto, il Castello di San Michele, la Vetreria, il Palazzo di Città, la Passeggiata coperta-galleria Umberto I, il Sottopiano palazzo civico-Search e il teatro civico di Castello (e le loro pertinenze interne ed esterne). Le perplessità degli addetti ai lavori deriva dal fatto che il criterio dominante diventa quello del risparmio per il Comune. Mettere i conti in ordine, va benissimo, ma l’attività culturale - sottolineano gli operatori del settore - svolge anche e soprattutto funzioni di carattere sociale. Su questo problema l’oppozioen ha presentato una interrogazione (firmata da Ninni Dapau, Pd; Radhouan Ben Amara; Comunisti italiani; Francesco Ballero, Sdi; e Massimo Zedda, la Sinistra). Tra le perplessità il fatto che, dopo tanti anni di «affidamenti provvisori», non si è «proceduto direttamente a un bando di gara». Da qui il rischio che vi siano altre proroghe.