Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Efisio e Cavalcata solo a numero chiuso?

Fonte: L'Unione Sarda
12 marzo 2018

Anche i riti della Settimana Santa ostacolati dalla circolare Gabrielli

 

 

Le due feste a rischio per le norme di sicurezza


Zone rosse sorvegliate, ingressi a numero chiuso e massima allerta: sugli eventi pubblici di primavera incombono per la prima volta le rigide regole della Circolare Gabrielli.
FESTE A RISCHIO Le misure di sicurezza da applicare a piccole e grandi manifestazioni, introdotte dal capo della Polizia Franco Gabrielli nel giugno dello scorso anno dopo i tragici fatti di Torino (in piazza San Carlo, durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, il bilancio fu di una vittima e oltre 1.500 feriti), stanno ora mettendo a dura prova in tutta l'Isola le macchine organizzative dei principali appuntamenti sacri e profani previsti nei prossimi mesi. Su tutti la Festa di Sant'Efisio a Cagliari e la Cavalcata sarda a Sassari, ma i dettami sull'incolumità dei cittadini in luoghi pubblici graveranno anche sulle festività pasquali, da Iglesias ad Alghero e si riproporranno inevitabilmente sulla discesa dei Candelieri di Sassari e la festa del Redentore.
“CAPPIO AL COLLO” «Capiamo le esigenze di maggiore sicurezza, ma il decreto si sta rivelando un cappio al collo per le amministrazioni - dice il sindaco di Alghero, Mario Bruno - lo abbiamo capito nostro malgrado a Capodanno: i nuovi obblighi non solo impongono un sforzo organizzativo enorme, ma ci costringono a spendere ingenti risorse per rispettare i piani per la sicurezza. Per le celebrazioni della Settimana Santa abbiamo stanziato 18.000 euro per transenne e il personale necessario alla gestione di migliaia di visitatori. Risorse che dovranno essere messe in conto per tutti i prossimi eventi in calendario».
CAGLIARI Elisabetta Neroni, direttore generale del Comune di Cagliari, non si lascia andare ad allarmismi in vista di Sant'Efisio: «La città è ormai da qualche anno sede di diversi appuntamenti di carattere anche internazionale ed è chiaro che, dopo Torino, l'aumentata sensibilità in occasione di eventi con un grande numero di partecipanti comporti uno sforzo maggiore da parte di tutti gli enti competenti. Da tempo stiamo lavorando insieme per definire i dettagli e fare in modo che la più importante festa della Sardegna possa svolgersi come sempre nella più totale serenità per le migliaia di persone che saranno presenti».
GLI OBBLIGHI Ma dalla prima conferenza di servizio riunitasi nei giorni scorsi per l'organizzazione del primo maggio cagliaritano sono emerse le prime incognite. A differenza dell'anno scorso, infatti, il vincitore del bando per la gestione dell'evento dovrà fare i conti con i nuovi vincoli e perciò chiudere al traffico l'intero percorso del Santo, ostruendo fisicamente il passaggio dei mezzi, e determinare addirittura un numero massimo di visitatori.
Ma le prescrizioni da rispettare comprenderanno anche la predisposizione di ingressi separati per l'afflusso e il deflusso della folla, l'individuazione di aree di “pre-filtraggio” dove effettuare eventuali controlli e perquisizioni, oltre alla delimitazione di zone di assistenza sanitaria, in realtà già previste da tempo per tutte le manifestazioni pubbliche.
SPESE INGENTI «Una vera impresa che si traduce in spese ingenti - conferma Nicola Sanna, primo cittadino di Sassari - lo scorso agosto siamo riusciti a gestire al meglio lo svolgimento della Discesa dei candelieri, ma le difficoltà si ripeteranno fra poche settimane anche per la Cavalcata sarda. Appesantimenti formali sopportabili dalle grandi amministrazioni, ma a volte insostenibili per le piccole associazioni che hanno tentato in questi mesi di organizzare eventi pubblici in città e che hanno alla fine rinunciato sopraffatti dalle incombenze burocratiche».
PICCOLI CENTRI A soffrire i disagi maggiori saranno proprio le realtà minori. «I riti della Settimana Santa dovrebbero essere salvi, ma a caro prezzo, pagato per gli addetti alla sicurezza e le transenne - rivela Simone Franceschi, vicesindaco di Iglesias e assessore alla Cultura -, il condizionale è però d'obbligo, visto che il piano di sicurezza non è stato ancora confermato e qualche potrebbe arrivare all'ultimo minuto».
Luca Mascia