Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Comune batte cassa in caserma La Difesa non ha mai pagato l'Imu: ecco gli accertamenti al Catasto

Fonte: L'Unione Sarda
8 marzo 2018

Caos nelle pratiche sugli edifici dismessi e degli alloggi: la denuncia dell'ex senatore Cotti

Il Comune batte cassa in caserma La Difesa non ha mai pagato l'Imu: ecco gli accertamenti al Catasto

Il Ministero della Difesa dovrebbe pagare l'Imu sui beni militari dismessi, ma il Comune non ha mai chiesto quei soldi e ora non è in grado di farlo perché gli immobili non sono in regola col Catasto. Il caso è stato sollevato dal senatore uscente del M5S Roberto Cotti che ha chiesto al Comune di fornire gli atti su eventuali accertamenti fatti per l'Imu a partire dal 2012 «riguardo a proprietà abbandonate, inutilizzate, dismesse e non più destinate ai fini istituzionali, in capo al Ministero della Difesa». La richiesta del senatore cagliaritano è arrivata a dicembre dopo il caso di Sesto Fiorentino dove il Comune aveva chiesto alla Difesa 967 mila euro per l'ex caserma Donati abbandonata da anni. Quando le forze armate non utilizzano più un bene per fini istituzionali viene meno l'esenzione dal pagamento delle imposte e in città sono diverse le strutture abbandonate da Calamosca a via Simeto passando per via Is Guadazzonis. Dopo la richiesta di Cotti è emerso che il Comune non aveva mai fatto i conti. Ora che l'ufficio Tributi e Patrimonio ci ha provato è stato costretto ad arrendersi.
ALLOGGI NEL MIRINO La dirigente Francesca Brundu ha risposto al senatore assicurando l'impegno degli uffici nel fare la ricognizione, evidentemente mai fatta, dei beni militari presenti in città: non solo quelli dismessi, ma anche quelli in cui abitano i militari. «In particolare sarà posta attenzione agli immobili che risultano utilizzati come alloggi per gli ufficiali o il personale militare – spiegano dal Comune -. Tale utilizzo, infatti, secondo un'importante sentenza della Corte di Cassazione non rientrerebbe tra le esenzioni come invece sostenuto per tempo dall'ente proprietario».
CAOS AL CATASTO Dal Comune elencano le grandi difficoltà incontrate nel cercare di fare chiarezza. «Le intestazioni catastali degli immobili riconducibili al Ministero della Difesa non sono uniformi né complete di codici fiscali idonei a individuare univocamente i soggetti titolari, spesso indicati con denominazioni plurime, tanto che non è immediata, neppure una semplice ricognizione delle unità catastali da verificare». La categoria assegnata agli immobili è uguale sia che si tratti di caserme sia di collegi, convitti o conventi. «Molti immobili destinati a sedi militari risultano inseriti nel Catasto Terreni come “Fabbricato urbano da accertare”, ovvero come pertinenze dei suoli su cui sorgono, non essendo mai stati inseriti in Catasto Fabbricati con il relativo classamento – spiega la dirigente del servizio Tributi e Patrimonio - per tali immobili, in mancanza di attribuzione della rendita catastale, è impossibile la determinazione dell'imponibile e la quantificazione della relativa imposta».
ATTI INACCESSIBILI Anche le mappe e le indicazioni riportate negli atti catastali non sempre corrispondono alla realtà o sono vaghe e dal Comune segnalano «l'inaccessibilità alle planimetrie degli immobili, anche per le unità catastali già censite in Catasto Fabbricati, in relazione alla originaria natura militare degli edifici e alle norme di riservatezza». Dovrà essere il Comune a effettuare i rilievi per stabilire l'imponibile catastale e calcolare le imposte, perché lo Stato non l'ha mai fatto: «Non si vede infatti come, in alternativa, si possa efficacemente ottenere dagli Enti titolari, ovvero da eventuali Concessionari, l'accatastamento delle unità immobiliari in essere, rilevato che a tale adempimento gli stessi soggetti erano tenuti a provvedere autonomamente sin dalla dismissione degli edifici dagli impieghi». Inevitabile la conclusione della dirigente alla richiesta del senatore: «Non sono stati emessi avvisi di accertamento Imu nei confronti della Difesa».
Marcello Zasso