Rassegna Stampa

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L’opportunità di piantare un orto nel cuore della città? Ora si può: ecco il primo frutteto condivis

Fonte: web cagliaripad.it
3 marzo 2018

L’opportunità di piantare un orto nel cuore della città? Ora si può: ecco il primo frutteto condiviso di Cagliari

l sindaco Massimo Zedda e l’assessore alla Cultura e Verde pubblico Paolo Frau hanno aperto al pubblico il primo frutteto condiviso della città.

In via Biasi, all’angolo con via Salvator Rosa, uno sterrato di 1000 metri quadri, è stato trasformato in un’area verde che ospita diciotto ulivi, ventiquattro agrumi (aranci, mandarini, limoni, pompelmi) e otto nespoli. Per i residenti del quartiere che lo desiderassero c’è anche l’opportunità di impiantare un piccolo orto. A servizio del frutteto è stata installata una fontana.
I cittadini potranno raccogliere i frutti avendo cura di rispettare le piante. Da qui l’invito dell’amministrazione in un cartello informativo Per tutelare la salute delle piante non strappare i frutti dagli alberi, ma usa le forbici. E ricorda: i frutti sono destinati a tutti, non solo a te. Servitene con criterio.

Ma il verde a Cagliari sempre più spesso incontra e abbraccia la cultura. E l’occasione è utile anche per ricordare uno dei più celebri artisti della nostra Isola, Giuseppe Biasi, alla cui figura è stata a suo tempo intitolata la via.

All’ingresso dello spazio è presente un cartello esplicativo con alcune note sull’autore.
Giuseppe Biasi è stato uno dei più illustri protagonisti della scena artistica sarda del Novecento. Particolarmente significativi sono i dipinti dedicati al paesaggio della nostra Isola e alle sue tradizioni. Nel corso della sua vita ha partecipato a numerose importanti manifestazioni artistiche in Italia e all’estero, tra le quali, più volte, alla Biennale di Venezia. Suoi lavori sono presenti nelle maggiori pinacoteche sarde e in prestigiosi musei quali quelli di Chicago, San Francisco e Il Cairo.

Esprime soddisfazione l’assessore Frau che sottolinea: «L’obiettivo ora è realizzare nuovi frutteti in altri quartieri ma, senza anticipare ancora troppo, a breve la città potrà godere di un secondo spazio di questo tipo».