Rassegna Stampa

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Dai deserti dell’Iran ai -50 gradi dell’Alaska: l’ironman sardo Roberto Zanda sfida la Yukon Artic U

Fonte: web cagliaripad.it
25 gennaio 2018

 


Da Mauro Loddo -  24 gennaio 2018


È tornato sulla sua isola con i piedi sanguinanti dai 250 chilomentri corsi nel caldo deserto iraniano. È finalmente tempo di bilanci per Roberto Zanda? Nemmeno per sogno. Il famoso ironman sardo, il 58enne extreme runner cagliaritano, ha deciso di iscriversi a una gara ancora più dura: la Yukon Artic Ultra. Dopo il cocente deserto del Dasht-e-Lut dell’Iran sudorientale, ora Zanda sfiderà le temperature artiche ai confini tra Alaska e Canada.

La competizione, con i suoi 480 chilometri, vuole essere la gara più estrema al mondo, dove le temperature possono scendere fino a -50°C senza considerare il vento. Fondata nel 2003, si è tenuta ogni anno tranne che nel 2010. La gara incomincerà ufficialmente il primo febbraio 2018.

 

“Abbiamo provato a dissuaderlo, lo giuro” ha detto il generale Giovanni Domenico Pintus, a capo del Comando militare della Sardegna. “Ne abbiamo parlato, ma era già convinto di volerlo fare. Quest’uomo ha una fede, una fede sportiva, una forza incredibile. Ma è anche meticoloso, modesto e concentrato sull’obiettivo”. Lo scopo non è arrivare primo: è una sfida prima di tutto per sé stesso, ma è anche un chiaro messaggio per tutti. Zanda con questa impresa intende ricordare che le sfide, anche quelle quotidiane, devono essere affrontate con entusiasmo”. E il runner aggiunge: “Mai arrendersi. Io ce la metterò tutta e cercherò i miei limiti. Tenterò di arrivare al traguardo”.

L’atleta sardo non ha ancora fatto ambientamento al freddo polare, ma ha iniziato l’allenamento a Cagliari. “Ho girato con un copertone di 18 chili per la città, per simulare una slitta, prendendomi anche qualche sberleffo di qualche cagliaritano, ma non ho fatto un grande allenamento. È stata una scelta, perché questa che affronterò sarà una gara non-stop: l’allenamento sarà nei primi chilometri della competizione e non si potrà correre. Correre significherebbe dover sudare, sudare vorrebbe dire ghiacciare”.

Documentario. Giuliano Chiarabini, esperto documentarista e noto doppiatore, darà valore al viaggio di Zanda con un filmato intitolato “Sulle strade dell’avventura”. Un team seguirà Zanda per tutto il tragitto: “Perché nella vita ci sono strade che devi fare e che vuoi fare” è lo slogan del trailer presentato nella sala del Comando militare.

Sardità. Zanda porterà, come sempre in tutte le sue sfide, la bandiera dei quattro mori con lui. “Ho visto tanti atleti, grandi professionisti, che non ce l’hanno fatta e hanno ceduto. Io sento di avere un motivo in più per non farlo: sento di dover rappresentare nel mondo un intero popolo, quello sardo”.