Rassegna Stampa

web sardiniapost.it

Attentati a sindaci sardi, 220 casi in sette anni. Già tre nel 2018

Fonte: web sardiniapost.it
16 gennaio 2018

 

Il 2018 è iniziato sotto i peggiori auspici per gli amministratori locali della Sardegna, terra in cui sindaci, assessori e consiglieri comunali, dipendenti della pubblica amministrazione sono da tempo nel mirino di decine di minacce e intimidazioni: lo conferma l’annuale Rapporto di Avviso Pubblico denominato “Amministratori sotto tiro”. In poco più di sette anni, dal 2010 al 31 maggio 2017, sono 220 i casi censiti nell’Isola. Le prime settimane del nuovo anno hanno fatto registrare una doppia minaccia al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, l’intimidazione al sindaco di Osini, Tito Loi, e l’attentato incendiario al dirigente dell’ufficio tecnico di Ittiri, Gian Giacomo Pisanu. Negli ultimi tre anni c’è stata una recrudescenza del fenomeno, con il picco registrato nel 2015, quando i casi censiti furono ben 50. Nel 2016 la Sardegna si è classificata al quinto posto tra le regioni più colpite con 42 episodi. La provincia di Nuoro è risultata essere la quinta più bersagliata di tutto il territorio nazionale, con 18 atti di intimidazione rivolti agli amministratori locali.

“L’annunciata visita del ministro dell’Interno Marco Minniti, atteso il 18 gennaio in Prefettura a Nuoro, rappresenta il primo passo per cancellare quella solitudine politica che numerosi sindaci della Sardegna denunciano da troppo tempo – sottolinea l’organizzazione – Avviso Pubblico monitora e denuncia da anni il dilagare di un fenomeno sottovalutato per troppo tempo, in Sardegna come in altre regioni d’Italia. L’attenzione sul tema ha consentito l’approvazione, nel giugno del 2017, della legge sugli amministratori oggetto di minacce e intimidazioni, frutto del lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta presieduta dalla senatrice Doris Lo Moro, volto a contrastare il fenomeno attraverso l’inasprimento delle sanzioni”. L’associazione ritiene necessario un ulteriore passo in avanti nella presa di coscienza collettiva, politica e sociale, di una questione che ha valenza nazionale.