Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abbattuti i locali dello spaccio Operai al lavoro protetti da mezzi blindati e forze dell'ordine

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2018

SAN MICHELE.

Demolite ringhiere e casupole abusive costruite in via Bosco Cappuccio

Abbattuti i locali dello spaccio Operai al lavoro protetti da mezzi blindati e forze dell'ordine 

Gli operai delle ditte incaricate dal Comune avevano provato tre volte a buttare giù le ringhiere abusive di via Bosco Cappuccio. La loro presenza però non era gradita a una manciata di abitanti della zona. Considerato il clima ad alta tensione, i lavori di demolizione non sono mai iniziati.
Ieri mattina il quartiere di San Michele si è svegliato con una sorpresa: blindati della Polizia e dei Carabinieri, agenti e militari a presidiare strade e piazza assieme a vigili del fuoco e polizia municipale. Un imponente servizio di sicurezza per consentire alle squadre di operai di demolire gli abusi. Opere - molte realizzate anche in altri quartieri considerati a rischio - utilizzate il più delle volte per proteggere attività illecite.
L'APPELLO DEL SINDACO A Is Mirrionis e San Michele (ma la situazione è simile in altri rioni) non mancano locali, cantine e garage abusivi. In molti casi - e la cronaca lo racconta quasi quotidianamente - queste strutture sono nelle mani dei piccoli gruppi che si occupano dello spaccio di droga. Oppure servono come nascondigli di pezzi di auto e scooter rubati o depositi di refurtiva di ogni genere. Il Comune ha avviato da tempo una politica di riqualificazione fatta di demolizioni e interventi di recupero di molte zone. «Abbiamo chiesto», aveva dichiarato, in un'intervista a L'Unione Sarda, il sindaco Massimo Zedda, «una mano d'aiuto alle forze dell'ordine, un supporto affinché le imprese che stanno effettuando gli interventi di riqualificazione non debbano subire aggressioni». Per proseguire, o iniziare come nel caso di via Bosco Cappuccio, i lavori è necessario il controllo di Polizia e Carabinieri. «Si tratta di pochi balordi», aveva aggiunto il sindaco.
QUARTIERE BLINDATO Quei balordi sono riusciti ad allontanare per ben tre volte gli operai da via Bosco Cappuccio. Nessuna aggressione vera e propria in questo caso: sono bastate poche parole e qualche sguardo. Il problema delle demolizioni a San Michele è stato affrontato anche in uno degli ultimi comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica. Si è così deciso di creare, per l'avvio dei lavori fissato per ieri, una “cornice di sicurezza” per gli operai. Il blindato del Nono Battaglione dei carabinieri si è fermato in piazza San Michele, quello del Reparto Mobile della Polizia in via Buccari all'angolo con via Bosco Cappuccio. E poi altre auto della Polizia e dei Carabinieri, oltre a un mezzo dei vigili del fuoco e due pattuglie della Municipale. Presenti anche gli agenti in borghese della Squadra mobile.
MOMENTI DI TENSIONE Davanti all'imponente presenza delle forze dell'ordine, i lavori sono iniziati. Ci sono stati alcuni momenti di tensione perché qualche residente, contrariato per l'intervento, ha provato a protestare: «Queste recinzioni servono a proteggere i nostri cortili e le nostre case». C'è chi ha urlato - tenendosi a distanza di sicurezza - qualche cosa contro agenti e militari. Niente di più. In tanti hanno invece confidato - nel modo più discreto possibile - a poliziotti e carabinieri la loro soddisfazione nel vedere finalmente ripristinata la legalità. «Continuate così», hanno detto sottovoce alcuni anziani. Gli operai hanno prima eliminato la ringhiera, costruita senza alcuna autorizzazione, nel lato della piazza prima della rampa che porta alla chiesa della Medaglia Miracolosa. Poi sono passati in via Bosco Cappuccio. Anche un casupola in mattoni, davanti a piazza San Michele, dovrà essere buttata giù: i presunti proprietari hanno ancora due mesi per demolirla. Altrimenti torneranno gli operai, scortati da Polizia e Carabinieri.
Matteo Vercelli