Rassegna Stampa

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Finanziaria 2018, l’Anci alla Giunta: “Ora una vertenza entrate per i Comuni”

Fonte: web sardiniapost.it
25 novembre 2017

Finanziaria 2018, l’Anci alla Giunta: “Ora una vertenza entrate per i Comuni”

“L’Anci Sardegna chiede alla Giunta regionale l’apertura di una vertenza entrate che coinvolga gli enti locali e l’intero sistema delle autonomie”. Lo ha detto Emiliano Deiana, il presidente dell’associazione dei Comuni che questa mattina ha convocato una conferenza stampa per analizzare la Finanziaria del 2018, approvata dall’Esecutivo il 23 ottobre (qui tutti i numeri) e che sarà all’esame del Consiglio dal prossimo 5 dicembre.

Il corollario dell’analisi Anci è stata la povertà con le oltre 20mila famiglie che quest’anno hanno chiesto di accedere al Reis, il reddito di inclusione sociale. “Stiamo parlando di 60mila persone, a conti fatti una città grande quasi quanto Quartu Sant’Elena“, ha detto Deiana. Poi, appunto, i conti dei Comuni sardi che valgono un bollettino da guerra: “Dal 2009 al 2014 – ha spiegato il presidente – dai bilanci degli enti locali mancano circa 300 milioni all’anno, con un decremento del 43 per cento dei trasferimenti statali”. Deiana ha aggiunto: “Stupisce non poco che la scoperta non l’abbia fatta né la Giunta né il Consiglio. Si aggiunga che gli enti locali dell’Isola hanno in cassa un altro miliardo e 400 milioni che però è immobilizzato dallo Stato, il quale trattiene quei soldi per produrre interessi a garanzia di una gestione ‘allegra’ della finanza pubblica centrale”.

Dal 2014 al 2018, la previsione è di un altro miliardo e mezzo che “non arriverà nelle casse dei nostri Comuni. Stiamo parlando in totale di 2,9 miliardi che alla fine hanno pagato i cittadini per avere i servizi locali. Ragionando in termini keynesiano, dal circuito economico è mancato un tesoretto che vale quando il Patto per la Sardegna firmato nel 2016 dal governo Renzi con la Regione (leggi qui). L’Anci chiede pertanto una vertenza entrate che ricomprenda le tematiche relative ai trasferimenti erariali degli enti locali e ai fondi dei Comuni immobilizzati negli avanzi di amministrazione”.

Deiana chiarisce ancora: “Va benissimo che la Giunta stia trattando con Roma per la riduzione degli accantonamenti (ovvero il contributo della Sardegna alla copertura del debito pubblico nazionale che nel 2017 sarà pari a 684 milioni e sul quale l’Esecutivo chiede il dimezzamento). Ma finora la politica della leale collaborazione si è sviluppata a senso unico. Le istituzioni sarde devono unire le forze per rivendicare quanto lo Stato deve all’Isola e la vertenza deve comprendere la revisione dello Statuto, le servitù militari, la continuità territoriale, le politiche migratorie e gli interventi contro lo spopolamento e la desertificazione umana della nostra terra”.

Per avere un’idea su quanti trasferimenti stiamo perdendo i Comuni dell’Isola, all’Anci hanno preparato delle slide riassuntive: dal 2009 al 2015 Cagliari è passata da 49,2 milioni a 10,4; Sassari da 31,8 a 5,9; Villacidro da 3,5 a 1,9; Ossi (Sassarese) da 1,1 a 239miola euro; Arzana (Ogliastra) da 808mila a 464mila.