Rassegna Stampa

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Lavoro nell’Isola, nuovi spiragli per 1.900 esclusi da ammortizzatori sociali

Fonte: web sardiniapost.it
9 novembre 2017

Lavoro nell’Isola, nuovi spiragli per 1.900 esclusi da ammortizzatori sociali

Le 1.900 domande di ammortizzatori respinte dall’Inps verranno riesaminate e c’è l’accordo per la concessione degli assegni fino al 31 agosto 2018 per i lavoratori delle aree di crisi complessa: 886 in tutto, con un impegno di spesa complessivo di 10,6 milioni di euro. Sono i due risultati incassati da Cgil, Cisl e Uil nell’incontro con l’assessora del Lavoro, utile anche per monitorare la spesa delle risorse, i pagamenti relativi al 2014, 2015 e 2016 e verificare l’attuazione dell’accordo sottoscritto a novembre dell’anno scorso.

Su questo punto, in particolare, i sindacati hanno espresso “totale insoddisfazione per i tempi lunghissimi di verifica e attuazione e per il conseguente rischio, ammesso dalla Regione, di non soddisfare gli stessi impegni presi. “Sarebbe inaccettabile – osservano i segretari confederali Caterina Cocco, Ignazio Ganga e Gianni Olla – è indispensabile rispettare tutte le parti di quell’accordo verificando con dati aggiornati quante risorse sono state già spese e quante ne occorrono per dare risposte anche ai 500 lavoratori che non erano riusciti a presentare domanda”.

“L’accordo – dice l’assessora Virginia Mura – dà piena attuazione alle disposizioni normative nazionali e ai decreti ministeriali rivolti alle aree di crisi complessa. È una risposta significativa, sebbene si tratti di un intervento di politica passiva, utile a dare parziale sollievo in alcuni territori particolarmente colpiti dalla crisi industriale e dalla conseguente emergenza occupazionale. Permane, tuttavia, la necessità – sottolinea l’esponente della Giunta – di assicurare la copertura dei trattamenti in deroga a favore di altre fasce di lavoratori delle aree di crisi non complessa per il biennio 2016-2017″.

Secondo Cgil, Cisl e Uil, “occorre recuperare il tempo perso, avviare al più presto la verifica sulle 1.900 domande e riaprire i termini per i 500 esclusi: solo così si potrà considerare rispettato l’accordo sottoscritto a novembre 2016”. Inoltre i sindacati chiedono alla Regione “un fattivo impegno affinché il governo allarghi la platea varando un provvedimento e assegnando tutte le risorse necessarie.