Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto, stop al nuovo lungomare

Fonte: La Nuova Sardegna
18 giugno 2009

GIOVEDÌ, 18 GIUGNO 2009

Pagina 2 - Cagliari

Comune, il piano ancora rimandato: troppo restrittivi i criteri per la concessione della spiaggia 



Il problema dell’erosione e del ripristino del paesaggio deturpato





di Roberto Paracchini
CAGLIARI. Sembrava che tutto fosse pronto. La Giunta comunale, poco prima delle elezioni regionali, aveva approvato una delibera specifica per il piano unitario del lungomare (pul). Poi tutto è stato rallentato. E della nuova sistemazione della spiaggia se ne parlerà in autunno.
Il pul è in discussione da anni e riguarda le regole per la concessione delle aree del Poetto legate sia ai servizi per la spiaggia che a quelli della ristorazione, i cosiddetti baretti. Il piano prevede, oltre alle metrature da concedere per i vari servizi, anche indicazioni sulle tipologie che dovrebbero assumere sia i gazebo per gli ombrelloni e le sdraio, che i baretti.
Le direttrici su cui si muove il pul sono stabilite dalla Regione e fanno parte del piano paesaggistico regionale, e l’amministrazione comunale dovrà agire all’intenro di questi paletti. «Ma le indicazioni date dalla precedente giunta regionale erano molto restrittive soprattutto per la quantità di spiaggia che si poteva dare in concessione per i vari servizi legati alla balneazione - sottolinea Massimiliano Tavolacci, Udc, presidente della commissione consiliare comunale all’Urbanistica e ambiente - già allora intavolammo un discorso per modificare questi parametri: dicemmo che il Poetto aveva delle peculiarità visto il fatto che è una spiaggia che viene utilizzata anche d’inverno. Poi ci furono le elezioni. Oggi stiamo aspettando che la Regione modifichi i parametri. Da qui il rallentamento».
Per Andrea Scano (componente della commissione del Pd) questo discorso nasconde anche le richieste degli operatori della spiaggia che chiedono più spazi. «Mentre la logica della passata giunta regionale - afferma - era quella di salvaguardare la spiaggia libera».
A questo punto le concessioni, pur avendo tempi diversi, sono state (quelle in scadenza) prorogate anche quest’anno. E potrebbero decadere, ma non prima del 2014. Obiettivo dichiarato: inaugurare il tavolo di confronto per ridiscutere i paletti fissati dalla precedente Giunta guidata da Renato Soru. La legislazione vigente prevede infatti che una volta approvato il pul tutte le concessioni decadano.
Sullo sfondo restano poi altri due problemi: quello del ripristino della spiaggia come era prima del 2002, anno del ripascimento, e in parallelo, quello dell’erosione. Il fenomeno, infatti, era reale e dovuto al fatto che dal dopo guerra in poi era stata asportata dalla spiaggia emersa e sommerca qualcosa come due milioni di metri cubi di sabbia. Poi c’è stato l’intervento del 2002, che ha trasformato il progetto iniziale in un’opera di protezione civile, da realizzare in tempi rapidi e senza i controlli altrimenti indispensabili.
La settimana scorsa i Riformatori hanno promosso un incontro sul Poetto, da cui è emersa la volontà di sedersi attorno ad un tavolo da parte di Comune, Provincia e Regione. E questo è positivo. «Meno lodevole è la tendenza - sottolinea Scano - emersa da numerosi interventi, secondo la quale si dovrebbe andare avanti, ormai, a forza di ripascimenti successivi. Si dà per scontato che la spiaggia sia un bene “usa e getta” da consumare a piacimento e da ricomprare al market in caso di necessità. Ricomprandolo, tra l’altro, a peso d’oro. Infatti gli interventi di cui si è parlato prevedono spese di decine di milioni di euro». Mentre secondo Scano «se la spiaggia vale veramente tanti soldi (e di certo li vale) perché ci si ostina a non far niente davanti alla perdita continua di sabbia causata da un’erosione che si potrebbe limitare? Sarebbe sufficiente ripristinare le dune a ridosso della spiaggia», per rallentare l’erosione eolica. «E favorire l’azione di tutela naturale svolta dalla posidonia, per limitare i fenomeni erosivi» nella spiaggia sommersa.