Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vita da genitori fuori casa In cinque scatti le acrobazie di mamme, papà e bebè

Fonte: L'Unione Sarda
3 novembre 2017

Parte la campagna fotografica con i cartelloni della “Famiglia Mulinostanco”

Vita da genitori fuori casa In cinque scatti le acrobazie di mamme, papà e bebè 

La famiglia “Mulinostanco” è quella dei genitori che cercano un po' di privacy per allattare il figlio, che si arrangiano per strada per cambiare un pannolino, che superano scalinate impossibili sollevando un passeggino con il bimbo dentro. Normali acrobazie per mamma e papà in una città, in questo caso Cagliari, ancora poco attenta nei confronti di chi, soprattutto per la prima volta, diventa genitore. È ora che tutti lo sappiano o, perlomeno, riflettano, guardando quei cartelloni “6 x 3”, affissi in alcune vie della città. Cinque scatti che danno il via alla campagna fotografica lanciata dall'associazione “Club dei genitori” per raffigurare, in modo ironico e divertente, le diverse situazioni di disagio che, appunto, i neogenitori si trovano a vivere e ad affrontare ogni giorno nell'indifferenza generale dei contesti urbani.
IL MESSAGGIO Ne vien fuori una serie di scenette, esilaranti ma così reali che si fanno condividere da chiunque le osservi: la mamma che allatta su una panchina (chi non l'ha mai vista?), il padre che reclama il suo ruolo mentre attacca la lavatrice, la cena al ristorante senza spazi giochi per i bimbi, la madre che trasporta il passeggino sulla scalinata, il cambio del pannolino sulla schiena del papà in assenza dei fasciatoi. «L'idea nasce dalla necessità di sensibilizzare l'ampio pubblico, non solo le istituzioni ma anche il singolo cittadino, su alcuni concetti chiave della vita neogenitoriale», spiega Gisella Congia, psicologa e fotografa psico-sociale. È lei la protagonista, nelle immagini dei manifesti, assieme alla figlia Adalia e a Massimo Melis.
«Usiamo il racconto fotografico credendo che l'immagine arrivi più forte delle parole: le situazioni disagevoli che vogliamo stigmatizzare sono diverse, la mancanza di fasciatoi in luoghi pubblici, la costante presenza di barriere architettoniche, la totale assenza di spazi nei luoghi di ristorazione, la privacy dell'allattamento, l'utopia di un riconoscimento sociale e del valore lavorativo del ruolo genitoriale a tempo pieno».
LA PUBBLICITÀ I manifesti affissi in cinque punti della città (via dell'Abbazia, via Is Mirrionis, via Sant'Avendrace, via Bacaredda, viale Elmas) sono solo il punto di partenza di un progetto che andrà avanti per tutto novembre: «Tappezzeremo la città se ci sostengono», assicurano i protagonisti. L'idea finale è di raccogliere tutto in una mostra itinerante, da proporre nei negozi e nei posti pubblici più affollati. Nella speranza che il domani sia migliore.
Carla Raggio