Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cremazioni, boom di richieste Ma i vescovi dicono ancora no alla dispersione delle ceneri

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2017

CIMITERI.

L'assessore Fadda: «Entro l'anno la gara per la costruzione del secondo forno»

Cremazioni, boom di richieste Ma i vescovi dicono ancora no alla dispersione delle ceneri 

Si annunciano tempi di magra per le agenzie funebri. Nel giro di cinque anni, fra il 2011 e il 2016, le cremazioni sono passate da neanche 50 a quasi mille con una progressione inarrestabile e crescente, raggiungendo ormai il 40 per cento delle tumulazioni senza conoscere flessioni. In termini economici, un servizio che viene a costare alla famiglia dell'estinto un decimo o quasi rispetto al tradizionale pacchetto carro funebre, cassa, corone e rito sacro. Un risparmio nel bilancio familiare ma anche per l'amministrazione comunale sempre alle prese con nuove aree cimiteriali da reperire e nuovi loculi da costruire.
SECONDO FORNO «Oggi siamo in grado di garantire la cremazione di quattro salme al giorno per quattro giorni la settimana», conferma Danilo Fadda, assessore comunale agli Affari Generali con delega ai servizi cimiteriali. «Ormai non possiamo fare a meno di un secondo forno che affianchi quello, ormai tecnologicamente superato, in funzione dal 2010. Entro l'anno partirà la gara per un impianto più moderno, con annessa una nuova Sala del commiato, che consentirà la cremazione di dieci salme al giorno ma soprattutto la fine di lunghe attese (anche di settimane) e dei viaggi del dolore a Olbia».
COSTI E GUADAGNI Oggi, mediamente, per un defunto residente a Cagliari la cremazione costa 330 euro che salgono a 470 per i non residenti. «Dietro questo boom », precisa l'assessore Fadda «cadute molte delle remore di carattere religioso, senza dubbio entra in gioco un fattore economico condizionato dal periodo di crisi che stiamo vivendo. Risparmio che si estende anche alle casse pubbliche».
COLOMBARI Le attuali norme consentono la tumulazione delle ceneri in appositi colombari («ne stiamo predisponendo 224 nel cimitero monumentale») ma anche la dispersione. «Abbiamo già individuato un'area, nell'area sepolcrale di Bonaria, destinata proprio a questo scopo, ma al momento possiamo garantire, oltre la tumulazione, solo la consegna delle ceneri alla famiglia».
NO ALLA DISPERSIONE Seguendo un'antichissima tradizione, la Chiesa raccomanda la sepoltura dei corpi in cimitero o in luogo sacro in quanto la forma più idonea che esprime la fede e la speranza nella resurrezione. «Se c'è stata una lunga resistenza», afferma don Mario Ledda, rettore della chiesa di San Lorenzo, «è perché c'era la paura di perdere il culto dei morti legato - fin dai primi secoli del cristianesimo - alle catacombe e alla sepolture rupestri. Il comune sentire era che chi si faceva cremare lo facesse in spregio alla resurrezione». La recente istruzione sulla sepoltura dei defunti emanata dalla Chiesa prevede che le ceneri «siano conservate in un luogo sacro, cioè nel cimitero», mentre non è consentita la conservazione nell'abitazione domestica (salvo circostanze gravi ed eccezionali) né la dispersione. «In questo caso, per ragioni contrarie alla fede cristiana, si negano le esequie».
Paolo Matta