Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Movida chiassosa, paga il Comune

Fonte: L'Unione Sarda
25 ottobre 2017

MARINA. Il comitato anti rumore dopo la decisione del giudice di Brescia: «Ora tocca a noi»

 

Una sentenza riconosce il diritto al risarcimento per i residenti

 

Sull'infinita polemica attorno alla movida irrompe una sentenza che anche a Cagliari potrebbe cambiare le sorti della battaglia tra chi si batte per abbassare i decibel e chi invece vorrebbe lasciare le cose come stanno.
LA SENTENZA L'ha pronunciata qualche giorno fa un giudice di Brescia che ha condannato il Comune della città lombarda a risarcire con 50mila euro marito e moglie esasperati da anni di schiamazzi notturni sotto le loro finestre. Riconoscendo alla coppia non solo il danno patrimoniale ma anche quello «biologico» per lo stress provocato dalla prolungata perdita del sonno.
IL COMITATO Esattamente lo stesso disagio che da anni lamenta Enrico Marras, residente a Marina e portavoce del comitato “Rumore No Grazie” a cui hanno aderito oltre 200 abitanti del quartiere dove, con Stampace, si concentra la maggior parte dei bar ristoranti e locali notturni. «Dal 2009 siamo bombardati da rumori infernali - spiega -, da allora io e mia moglie non riusciamo più a dormire e la situazione non è mai migliorata. Il piano acustico comunale dice che le emissioni non dovrebbero superare i 45-50 decibel ma a Marina si arriva a 80. È come se davanti a un limite di 50 chilometri orari le auto sfrecciassero a 1600. Se uno non prova questo inferno non lo può capire: nel 2011 ho anche invitato il sindaco Zedda a stare a casa mia per una settimana perché si rendesse conto, ma naturalmente non mi ha mai risposto».
CAUSE IN CORSO La sentenza di Brescia, che ha avuto vasta eco in tutta Italia, potrebbe però cambiare gli scenari. «Finalmente un giudice ha avuto il coraggio di fare giustizia e adesso tocca a noi - attacca Marras -. Abbiamo in corso una causa al Tar che ci ha dato già ragione dicendo che il Comune ha gli strumenti per risolvere il problema per cui abbiamo fatto in quella sede una richiesta danni. Ma altri residenti si sono rivolti al giudice civile con richieste di indennizzo molto alte. Tutto mentre il piano di risanamento acustico per Marina e Stampace sollecitato dalla Regione non si sa che fine ha fatto».
L'ASSESSORA Piano di risanamento che - parola dell'assessora Francesca Ghirra - sarà portato presto in Consiglio. «Il Comune ha fatto tutto ciò che doveva - dice -. Ad aprile 2016 abbiamo approvato il piano acustico generale che individua le emissioni massime per ciascuna delle sei zone. All'interno del piano sono state individuate alcune criticità, come il centro storico ma non solo, per le quali è stato deciso di adottare uno specifico piano di risanamento. La gara è stata predisposta a dicembre 2016 ma ci sono state difficoltà tecniche ed è stato necessario chiedere delle integrazioni. Ora siamo arrivati a conclusione dell'iter e a brevissimo lo porteremo in aula: per la giunta questa resta una priorità assoluta».
Massimo Ledda