Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Non piove più ma l'aria è buona

Fonte: L'Unione Sarda
24 ottobre 2017

Nella città più siccitosa d'Italia secondo l'Arpas l'inquinamento atmosferico è sotto controllo

 

 

A luglio superata due volte la soglia di allarme per lo smog da Pm10 

 

 

A Cagliari non piove più: negli ultimi sei mesi sono caduti appena 6 millimetri di pioggia. Due gocce due. Ma almeno, vista la drammatica situazione delle città del Nord Italia soffocate dallo smog, ci si può consolare con la quasi assenza di inquinamento: da maggio infatti solo due volte la stazione Arpas di via Cadello ha registrato limiti oltre la soglia massima, entrambe a luglio e sempre per colpa dei Pm10, le cosiddette polveri sottili. Negli altri giorni, soprattutto grazie ai venti di maestrale e scirocco, i cagliaritani hanno respirato aria abbastanza pulita e possono dunque tenere le mascherine nel cassetto.
SICCITOSITÀ DA RECORD Mancano 69 giorni alla fine dell'anno e il 2017 si avvia a battere ogni record negativo: in città dal 1 gennaio sono caduti appena 146 millimetri di pioggia, meno di quanti se ne registrarono in una sola ora - 189 millimetri - durante l'alluvione di Capoterra del 22 ottobre 2008. Un dato che consegna al capoluogo sardo il primato di città più siccitosa d'Italia. E che impressiona ancora di più se si prendono in considerazione gli ultimi sei mesi: dal mese di maggio a oggi i pluviometri in città hanno rilevato zero precipitazioni con l'unica eccezione di settembre, quando per un paio di giorni c'è stata una lieve pioggerella (in tutto 6,6 millimetri).
L'INQUINAMENTO Una situazione potenzialmente ideale per l'aumento dei livelli di smog, anche se per fortuna l'inquinamento atmosferico è rimasto quasi sempre sotto la soglia d'allarme. Dai dati dell'Arpas - l'agenzia regionale che monitora, tra gli altri indici, anche la qualità dell'aria - si scopre infatti che soltanto in due occasioni i cagliaritani hanno avuto a che fare con aria pessima. È successo a luglio, quando in due occasioni la centralina CENCA1, situata in via Cadello, ha rilevato il superamento dei 50 microgrammi per metrocubo medi giornalieri di Pm10 (il particolato inferiore ai 10 micron). Limite che, stando alla normativa attuale, non deve essere superato per più di 35 volte in un anno. Agosto è stato invece il mese peggiore per l'inquinamento da Pm2,5 (il particolato inferiore ai 2,5 micron), con una massima media mensile di 22 microgrammi per metrocubo a fronte del limite di 25 microgrammi oltre il quale ci sono rischi immediati per la salute. Insomma, l'inquinamento c'è. Ma per ora non è tale da destare allarme.
L'ESPERTO «La qualità dell'aria è complessivamente buona - conferma Mauro Iacuzzi, funzionario dell'Arpas Sardegna -, noi monitoriamo l'intero fondo urbano con le centraline di via Cadello, Monserrato e Quartu e la media quest'anno non sta andando male». Merito, anche se non soprattutto, delle condizioni climatiche: «Ci aiuta molto il vento - sottolinea l'esperto - che contribuisce a evitare quelle situazioni di congestione tipiche della Pianura Padana, ma anche il clima particolarmente mite di questo inizio di autunno». Tra i principali responsabili dell'emissione in atmosfera dei particolati inquinanti ci sono infatti gli impianti di riscaldamento, specie quelli a gasolio. «Non a caso il periodo invernale è sempre il più critico - spiega Iacuzzi -, e l'uso dei sistemi di riscaldamento, compreso quello tradizionale del caminetto, è la principale causa dei superamenti delle soglie di allarme».
IL VADEMECUM Meglio però non abbassare mai la guardia. «Per abbattere i livelli di smog bisogna tenere comportamenti virtuosi - conclude Iacuzzi -, ad esempio è bene preferire il mezzo pubblico a quello privato e i trasporti multipli rispetto a quelli singoli. Inoltre si deve limitare l'uso del riscaldamento allo stretto indispensabile, passando a combustibili come il gas di città che è decisamente meno inquinante del gasolio». Poche semplici regole, per poter continuare a respirare aria e non veleno.
Massimo Ledda