Nel capoluogo decine di spazi e progetti mai attuati
Tre nodi a Cagliari: Villa Asquer,
Monte Urpinu e l'ex Moderno La lista è lunga, il totale plurimilionario. Si parte dagli “ex”: ex aree militari, ex alberghi, ex carceri. Si prosegue con negozi, ville di pregio, aree edificabili. Il patrimonio immobiliare della Regione - a Cagliari - è sconfinato, e in gran parte inutilizzato da anni. I progetti in molti casi ormai neanche si contano più, peccato siano rimasti sulla carta.
DEPOSITO CARBURANTI Apre la rassegna l'ex deposito carburanti dell'Aeronautica militare, ai piedi di Monte Urpinu. Posizione di tutto rispetto e circa 150mila metri quadri di terreno, un gioiellino che per ora ha solo costi: 200mila euro, che vanno via ogni anno per il servizio di guardiania. Ceduta dal Demanio all'ente regionale, c'erano grandi progetti per l'area di via Is Guadazzonis: già nel 2015 sarebbe dovuta diventare una Cittadella della solidarietà e del volontariato. Eppure, a distanza di due anni, continua a essere inutilizzata.
CASA DELLO STUDENTE E che dire della Casa dello studente di via Roma? Centoquarantaquattro posti letto nel cuore pulsante di Cagliari, realizzati lì dove un tempo c'era l'albergo Moderno. La struttura venne acquistata nel novembre del 1997, per la modica cifra di dodici miliardi di lire. Investimento forse sbagliato, considerando che, tra allagamenti e disguidi vari, i giorni di pace sono stati davvero pochi. Tanto da portare alla chiusura, con conseguente trasferimento degli studenti fuori sede nelle altre strutture a disposizione dell'Ersu. Il sindaco Massimo Zedda tempo fa ipotizzò un ritorno alla vocazione originale, riconvertendo l'edificio in un albergo. Ma da anni tutto tace.
VILLA ASQUER Terzo caso: Villa Asquer. Venne lasciata in eredità alla Regione dal conte “rosso”, nel 1962, che la designò erede universale di tutti i suoi beni. Un gesto decisamente generoso, che prevedeva un solo onere: l'obbligo - per la Regione - di realizzare un collegio per studenti meritevoli e bisognosi. Volontà che non venne rispettata. Ci vollero ben 24 anni prima che la Regione assegnasse alcune borse di studio a nome di Asquer, altri 6 prima che la Giunta regionale concedesse finalmente lo stabile in uso all'Università.
L'obiettivo era ambizioso: realizzare un centro culturale per studenti italiani e stranieri. Per qualche anno l'Università ci mantenne i suoi uffici, sino al 2007, quando il rettore decise di trasferirli a Castello. Da quel momento il declino. Rifugio di sbandati prima, occupata da abusivi poi, la bella Villa ancora non ha trovato la sua strada. E poi c'è il vecchio carcere di Buoncammino, sul cui futuro non ci sono ancora certezze.
Sara Marci