Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Per affrontare i problemi bisogna saper ascoltare: iniziativa alla Mediateca

Fonte: L'Unione Sarda
13 ottobre 2017

Presentata la “Giornata mondiale”

 

 

 

Insegnare ad ascoltare per aiutare gli altri ad affrontare i problemi, piccoli o grandi, della vita quotidiana. È questo il senso della “Giornata mondiale dell'ascolto”, presentata ieri alla Mediateca dall'insegnante e counselor Caterina Carta. Un approccio destinato a chi opera nel campo educativo ma anche indicato per le persone che lavorano in situazioni particolari, come le case famiglia e le strutture protette. «Dobbiamo riappropriarci o, forse, appropriarci per la prima volta», spiega Carta, «di una capacità umana che non sempre siamo stati in grado di sfruttare: la capacità di ascoltare gli altri».
Un dialogo che serve più a chi parla che a chi ascolta: normalmente il confronto è ostacolato da pregiudizi o dalla tendenza inconscia a formulare valutazioni. Nella migliore delle ipotesi chi ascolta tende poi a dare consigli. Un modo che finisce per non essere produttivo. «Invece», riprende Carta, «occorre imparare ad accettare l'altro, applicare un ascolto empatico. In questo modo sarà la stessa persona a trovare dentro di sé le risposte alle domande che si sta ponendo».
Sembra facile ma non lo è. «Serve grande apertura mentale. A meno che una persona non sia particolarmente brava ed esperta, è difficile riuscire ad avere sempre un ascolto empatico».
Nel corso dell'incontro di ieri la docente ha spiegato le linee guida agli insegnanti che hanno scelto di confrontarsi con l'ascolto attivo. Una sorta di antipasto che potrebbe precedere una serie di laboratori per chi vuole introdurre questa metodologia nel proprio lavoro. D'altronde, l'ascolto attivo, usato in campo educativo e didattico, può trovare applicazione anche in altri terreni, come la politica e l'economia.
Carta ha spiegato il modo in cui approcciarsi all'ascolto attivo: il primo requisito è l'essere del tutto presenti, offrendo totale attenzione all'altra persona; poi si deve permettere di raccontare la storia in qualunque modo l'interlocutore desideri. E poi è indispensabile ripetere i punti principali della storia per aiutare la persona a stare in contatto con l'aspetto più importante. Decisiva anche la funzione delle domande che devono essere aperte (cioè, non comportino come risposta un sì o un no) e chiarificatrici.
La “Giornata mondiale dell'ascolto” è il risultato della collaborazione di molte persone dedite all'ascolto in tutto il mondo che rappresentano molte tradizioni e approcci e che non promuovono alcuna dottrina politica o religiosa. Una scelta determinata dal fatto che ci sono persone che parlano per ore, giorni ma spesso non vengono mai seriamente ascoltate. «Ma essere ascoltati va considerato un diritto fondamentale». ( mar. co. )