Automobilista non trova l'auto al ritorno da un viaggio: paga multa e spese di deposito
Divieti temporanei: parcheggio da controllare ogni 48 ore
La scienza non ha mai provato che chi va a Roma perde la poltrona. Ci sono però evidenze scientifiche, certificate dai verbali della Polizia municipale, del fatto che chi va a Londra perde l'automobile. Perché durante il breve soggiorno (un weekend lungo) nell'ex capitale del Regno Unito, sono arrivati gli operai di un'impresa incaricata di scavi nell'asfalto che hanno piazzato i cartelli provvisori di divieto, sono trascorse le 48 ore di “avvertimento”, poi sono arrivati i vigili urbani e in ultimo, alla grande festa, si è unito il carrogrù. Risultato: chiavi della macchina in tasca mentre si passeggia per Trafalgar Square, orecchio incollato al cellulare per ascoltare in diretta - dalla voce di un vicino di casa - la cronaca della rimozione a Cagliari. E poi, “tassa” da pagare per recuperare l'auto: in euro, per la precisione, mentre spensieratamente si maneggiano sterline lontano da casa (e dal proprio mezzo che volteggia nell'aria, appeso al braccio del carrogrù).
LA POLEMICA È successo tra venerdì e martedì scorsi in via Argonne, ma l'episodio non dev'essere considerato una recita unica: le repliche delle rimozioni - a pagamento - per divieti provvisori, istituiti due giorni prima per consentire i cantieri stradali, sono andate in scena per tutta l'estate e il cartellone è ancora ricco. D'altra parte, per posare la pur necessaria fibra ottica, bisogna scavare la città strada per strada.
IL CODICE La coppia di “rimossi” - nel senso che è stata portata via la loro auto - non si entusiasma all'idea di leggere il proprio nome sul giornale, ma la loro avventura è confermata dalla Polizia municipale. «Però non parlate di “strage” di auto in sosta regolare, trasformata in zona vietata: sono episodi, non la regola», fanno sapere dal Comando di via Crespellani. Sarà, ma non sono poche le lamentele di chi aveva parcheggiato nelle strisce bianche e ha dovuto sborsare oltre cento euro (solo se si è sbrigato a ritirare l'auto dal deposito di viale Elmas) per potersi risedere al volante.
LA NORMA Diciamolo subito: contestare la contravvenzione è una battaglia persa. Il Codice della strada, non solo l'ultimo ma anche tutti i precedenti, prevede che si possano istituire i divieti di sosta temporanei per ragioni di pubblica utilità: la posa della fibra ottica rientra in questa categoria. L'impresa deve sistemare i cartelli 48 ore prima, la Polizia municipale deve verificare che tutto sia in regola e, appunto dopo due giorni, arrivano sanzione e rimozione: regolarissime, quindi da pagare. In punta di legge, certo, ma non si può dire altrettanto per quanto riguarda le buone maniere tra pubblica amministrazione e cittadino. Impossibile la rimozione gratuita da un parcheggio regolare: il Codice la ammette solo per urgenze improvvise, ad esempio se si apre una voragine o se sta andando a fuoco un palazzo e l'auto disturba i soccorsi. «In quei casi, con il carrogrù si fa un semplice spostamento», spiegano dal Comando, «ma per gli interventi programmati non è così: il cittadino ha l'obbligo, ogni 48 ore, di controllare se il parcheggio che utilizza è ancora regolare. Se così non fosse, un'auto in sosta per anni bloccherebbe la posa di acquedotti e altri sottoservizi».
IL DEPOSITO Di fronte all'assenza (quella dell'auto dal parcheggio, in quanto rimossa), non resta dunque che andare in deposito e pagare. E bisogna farlo in fretta, perché per ogni giorno che trascorre si paga una cifra per il deposito dell'auto, e il conto rischia di aumentare. Meglio trovare un garage o un cortile privato, insomma, prima di partire: perché la città potrebbe aver bisogno di dotarsi, proprio in quei giorni, di Internet superveloce. Quasi quanto il carrogrù.
Luigi Almiento