Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Algerini, nuova rissa E ora la Marina ha paura

Fonte: L'Unione Sarda
4 ottobre 2017

Un'altra notte ad altissima tensione nel cuore del centro storico


In quattro, armati di coltello, per portare via telefoni cellulari e zaini a due giovani stranieri in piazza Amendola. Un'aggressione finita nel sangue. Un'altra notte ad alta tensione alla Marina. I rapinatori, tutti algerini, sono stati arrestati dai carabinieri. Ma non è stato l'unico episodio violento nel quartiere che si affaccia sul porto: un 25enne algerino è stato fermato per spaccio e resistenza (ha aggredito i militari) mentre un altro magrebino è stato sorpreso in porto mentre cercava di portare via alcuni oggetti da una barca. Cinque arresti e una denuncia in poche ore. Si aggiungono alle altre operazioni messe a segno dalle forze dell'ordine negli ultimi giorni alla Marina, in un'escalation di micro criminalità preoccupante. Domenica all'alba una giovane era stata aggredita e rapinata nel largo Carlo Felice: i carabinieri sono alla ricerca dei due malviventi, quasi certamente algerini. E altre vittime di aggressioni e molestie hanno preferito non denunciare.
LA PAURA Per rendersi conto della situazione che sta vivendo il quartiere basta fare una passeggiata. In giro pochi cagliaritani e sempre di fretta, molti turisti (ieri, in porto, c'erano due navi da crociera) e tanti sbandati nostrani e stranieri. In piazza Amendola le panchine sono state trasformate in letti di fortuna. C'è chi sceglie di dormire nelle aiuole. Molti sono algerini. «Aspettiamo di poter salire sulla nave e lasciare la Sardegna», raccontano. Nell'area portuale altri magrebini. Sono arrivati nel Sulcis nelle ultime settimane a bordo dei barchini. Praticamente tutti hanno in mano il decreto di espulsione emesso dal questore. Entro sette giorni da quando lo hanno ricevuto devono lasciare il territorio italiano. È il loro lasciapassare per prendere il traghetto e cercare di raggiungere il nord Italia per arrivare in Francia. Spesso vengono fatti salire sulle navi in partenza dal porto di via Roma in gruppi non superiori a venti. Numeri insufficienti davanti al record di sbarchi di queste giornate. Dei volontari della Caritas provano a gestire questi giovani in attesa che alcuni di loro possano salire sul traghetto. I bivacchi nella zona di via Roma, in piazza Matteotti e in piazza del Carmine sono inevitabili. Molti non hanno soldi. Così, per recuperare il denaro necessario per comprarsi il biglietto per la nave, commettono scippi, furti e rapine. Chi vive, lavora o passa nelle strade della Marina oramai ha paura. Si guarda alle spalle, temendo aggressioni.
LE COLTELLATE Tra lunedì e ieri i carabinieri della compagnia sono dovuti intervenire più volte nel quartiere. Dopo la mezzanotte quattro algerini (due con decreto di espulsione, uno richiedente asilo e un altro con domanda accolta da un mese) armati di coltelli e bottiglie di vetro rotte hanno aggredito un loro connazionale e un giovane del Mali per portagli via zaino, telefoni cellulari e alcuni oggetti. I due feriti sono portati in ospedale: non sono in gravi condizioni. I quattro aggressori sono stati rintracciati e arrestati dai carabinieri del nucleo radiomobile. I militari di Sant'Avendrace, impegnati in una serie di controlli sempre nella zona di via Roma, hanno invece intercettato un algerino (un altro è fuggito) mentre rovistava su una barca ormeggiata nel porto tentando un furto. È stato denunciato. In manette invece un altro algerino (25 anni, con decreto di espulsione): assoldato dalle organizzazioni criminali che si occupano di gestire lo spaccio alla Marina, stava cercando di vendere alcuni dosi. Bloccato dai carabinieri del radiomobile, aveva con sé delle bustine marijuana e hascisc. Ha aggredito i militari per tentare di fuggire, inutilmente. Oltre allo spaccio è accusato anche di resistenza.
LA LETTERA «Da quando sono ripresi gli sbarchi di algerini siamo costretti ad assistere a scene di ordinaria follia che hanno generato in tutti un clima di terrore e paura»: è il passaggio della lettera scritta dai commercianti e dai residenti della Marina (chiedono l'anonimato per paura di ritorsioni) e consegnata ai rappresentanti delle istituzioni attraverso Salvatore Deidda, portavoce regionale di An. «Anche i turisti si lamentano del degrado e del senso di insicurezza. Chiediamo un intervento deciso per risolvere una situazione non più sostenibile».
Matteo Vercelli